Scialla

L’altra faccia della medaglia dell’amore è la preoccupazione.
Irrazionale e inevitabile.
La paura si imbelletta e si traveste da sentimento altruista, per uscire allo scoperto sotto mentite spoglie, con la speranza di non essere riconosciuta e sembrare meno sciocca di quello che è.
Il terrore dell’ignoto, di ciò che di brutto potrebbe accadere e non possiamo prevedere, di quello che ora non c’è, ma fra un attimo chissà.
Ci scopriamo incapaci di sorridere mentre lasciamo andare le persone che amiamo, concretizzando così i “Ti voglio bene”, che riusciamo a dire solo con malcelato imbarazzo: “Voglio il tuo bene”. Ti voglio libero e felice.
L’apprensione nei confronti dei figli si palesa fin dalla prima ecografia, quando il suono di quel cardio-galoppo ci tranquillizza, ci fa rinascere e diventa il ritmo di tutta la nostra vita da mamme portatrici sane di ansia.
A volte quasi dimentichiamo di occuparci di loro, talmente siamo impegnate a preoccuparci per loro.
Possediamo l’assurda convinzione di sapere sempre cosa sia il bene per i nostri amati pargoli, senza interpellarli troppo a riguardo e tentando scioccamente di tenerli lontani dalle cose negative, persino dalla tristezza, dalla paura, dalla delusione, dalla noia o da un portafoglio vuoto, che invece sono indispensabili per crescere.
Non fare, non andare, non fumare, non bere, non sudare, mastica a bocca chiusa e non usare quel tono con me.
Certi giorni ci basta dare una veloce occhiata al pianeta in cui li abbiamo partoriti, per aver voglia di fare un falò con l’ottimismo, la razionalità, la fiducia e l’entusiasmo che tanto ci vantiamo di possedere.
Prudenza! Cautela! Attenzione! Pericolo! Procedere a passo d’uomo verso la gonna della mamma e il suo stato di ansia perenne.

Anche quando agli occhi degli altri sembreremo finalmente tranquille nel saperli lontani, chissà dove e chissà con chi, in realtà saremo solo rassegnate. Rassegnate a quel taglio del cordone, a quel varo della barca, a quella decisione, a quanto pare ineluttabile, che hanno preso un bel giorno di andare.
Vaganti e vacanti in vacanza, ad esempio.
Ci accontenteremo di un “Tutto ok” come risposta ai nostri noiosi dieci messaggi quotidiani su Whatsapp. Qualche volta dovremo farci bastare le sole spunte blu di lettura, come segnale del loro essere ancora in vita.
-Divertiti senza fare cavolate e non metterti in pericolo. Ricorda di guardare anche il paesaggio, oltre alle ragazze. Sta’ attento al ragno violino.
-Non mi pressare ma’, vado in vacanza, non in guerra. Ci vediamo tra dieci giorni!
-Se ti fai male ti ce le do sopra!

gRaffa
Raffaella Di Girolamo

1 Commento su "Scialla"

  1. ❤️

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