Morbillo e non mononucleosi come invece per giorni avrebbe insistito l’ospedale di Atri. A dare la giusta diagnosi e attivare immediatamente il protocollo per evitare il contagio è il SS.Annunziata di Sulmona
Una brutta avventura per una giovane mamma che aveva portato la sua bambina nel nosocomio del teramano con una sintomatologia che la stessa madre associava proprio ad un morbillo, facendo tra l’altro presente a personale sanitario che la piccola non era stata vaccinata. L’ospedale però avrebbe declinato i suggerimenti e le ipotesi della signora, non sottoponendo la bimba agli esami di rito per capire insomma se si trattasse della malattia esantematica o meno, dimettendola dopo una settimana. Poco dopo però è stato il fratellino a mostrare segni e sintomi simili a quelli della sorella, da lì la decisione di portare i bambini all’ospedale di Sulmona, i medici del reparto di Pediatria hanno capito e accertato dalle analisi che si trattava prorpio di morbillo.
Il presidio peligno ha contattato immediatamente l’ospedale di Atri, riferendo la diagnosi per attivare a loro volta le attività di prevenzione per le persone che erano entrate in contatto con la bambina.
A raccontare la vicenda è Catia Puglielli del Tdm alla quale si è rivolta questa mattina la giovane mamma “Un fatto grave, chiederemo al Ministero della Salute di inviare degli ispettore per verificare come mai non siano stati attivati i protocolli, soprattutto di fronte le doglianze della mamma”. Encomio invece per l’ospedale di Sulmona che conferma l’eccellenza e la professionalità del reparto di Pediatria, il Tribunale dei diritti del malato, attesta nuovamente l’impegno di un punto che non può e non deve subire tagli e operazioni di riqualificazione sanitaria che riducono il nostro presidio ad ospedale di base.
A.S.
Posso dire che pur sempre nella gravità dell’accaduto vi leggo più una povera battaglia e rivendicazione fra ospedali entrambi allo sbaraglio?
La guerra tra poveri.
Soprattutto io vi leggo i problemi che nascono dalle mancate vaccinazioni
Non mi pare ci voglia l’ispirazione di chissà quale grande luminare della medicina per fare una diagnosi di morbillo o di mononucleosi infettiva. Ci sono due semplicissimi test di laboratorio specifici sia per l’una che per l’altra diagnosi. E poi la mononucleosi infettiva è raro che dia una eruzione cutanea come il morbillo. A volte la faciloneria di alcuni medici e la loro sicumera o impreparazione ,porta a conseguenze anche gravi. Succede spesso da quando le università sono diventati dei veri e propri laureifici. Una volta bastavano le nostre madri per fare diagnosi di morbillo.