La chiesa di San Rocco torna a respirare

E’ passato un po’ di tempo da quell’appello, messo nero su bianco in una lettera da Don Gilberto, in cui il sacerdote colombiano invitava il Comune a ripristinare il valore storico e spirituale di quella chiesa, ma alla fine, la mano dell’amministrazione è arrivata su San Rocco.

Via le piante giunglesche e soprattutto via i parcheggi selvaggi che oscuravano e soffocavano la chiesetta di piazza Garibaldi, piccolo gioiello che da tempo si faticava a scorgere dall’acquedotto e quasi inaccessibile per via delle auto presenti a tutte le ore. Riprendono posizione i paletti e fanno il loro ingresso i nastri bianchi e rossi a presidiare il divieto. San Rocco torna così a respirare, lo fa sapere con entusiasmo l’assessore Nicola Angelucci “abbiamo con gioia riconsegnato la giusta bellezza e cura della storica chiesa, una fotografia spettacolare, una cartolina unica della città”

Il parroco, che in questi mesi è riuscito a riaprire ai fedeli la cappella tanto amata dai sulmonesi, aveva infatti chiesto il ripristino dei dissuasori di sosta divelti, ricollocandoli in modo tale da non consentire la sosta dei veicoli in un’area non regolamentata dalla segnaletica stradale e di procedere al taglio di quattro alberi. Richieste che “con un pochino di ritardo” sono state esaudite. Perché insomma di rumori, inciviltà e auto lasciate in doppia fila  a ridosso della chiesa, don e fedeli non ne potevano proprio più.

Dunque tolleranza zero, divieto di sosta e parcheggio nell’area di San Rocco e che interesserà anche San Filippo, un intervento di miglioramento della visuale e della logistica, l’intento quello di inibire appunto il posteggio.

Parliamo di un luogo di culto che da sempre ha attirato l’attenzione di turisti e cittadini, seppur nella sua posizione isolata e frequentemente velata da elementi di disturbo. La chiesa ha infatti un importante valore religioso e culturale, nel 1484 la regina Giovanna D’Aragona la diede in dono alla Casa Santa dell’Annunziata, proprio in San Rocco si svolgeva la benedizione dei cavalieri che partecipavano alla giostra, nel 1497 fu circondata da una inferriata per consentire al “Popolo del Mercato”, di partecipare alla messa mattutina.

L’attenzione su piazza Garibaldi non finisce qui, aggiunge Angelucci, ora la palla passa alla fontana, con interventi di ripristino e manutenzione su quello che è il riferimento visivo del plateatico sulmonese, il fontanone.

Anna Spinosa

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