Popoli: carenze drammatiche, l’appello al ministro Grillo

Carenze, troppe e di fondamentale interesse per l’utenza. L’ospedale di Popoli presenta la lista di ciò che manca e dei problemi con i quali il personale e i cittadini sono costretti a fare i conti. Criticità denunciate dal sindacato Nursind che parlano di quotidiani disagi per il Santissima Trinità di Popoli,.

Partiamo dall’ambulatorio di Oncologia a rischio chiusura, quello ginecologico senza ecografo e va da sé che per le pazienti questa è un’assenza pesante, e ancora, Ortopedia sprovvista del trapano essenziale per le operazioni al femore che in questo modo non possono essere sostenute e il reparto di Odontoiatria, dedicato ai portatori di handicap, chiuso.  Presidi medici diagnostici datati, Nursind tira in ballo l’esempio di Cardiologia dove la mancanza di pezzi di ricambio per il cicloergometro ha portato alla sospensione delle prove da sforzo, come se non bastasse la mancata sostituzione del responsabile andato in pensione comporta la gestione dell’ambulatorio a soli due medici. Insomma la strada sembra apparire quella dello “smantellamento”. E se il quadro non fosse già preoccupante ad allarmare ulteriormente c’è il flusso di pensionamenti, perché l’età media del personale infermieristico supera i 50 anni, nel 2018 gli infermieri che andranno in pensione saranno molti, e ciò, secondo i sindacalisti, non consentirà di poter predisporre con regolarità i normali turni di lavoro.

Così la carta dell’appello al neo ministro della Salute, Giulia Grillo, da parte dei consiglieri comunali Vanessa Combattelli e Mario Lattanzio, che sottolineano la drammatica condizione del nosocomio, un tempo fiore all’occhiello del Centro Abruzzo, chiedendo “un’azione decisa e comprensiva da parte delle istituzioni, perché quanto accade in un ospedale che insiste all’interno del cratere sismico è inaccettabile”. I reparti più importanti chiusi, la risonanza magnetica nuova ed installata da poco, che però non può funzionare, perché manca il personale, “la Asl di Pescara fa un avviso esplorativo per prendere in affitto a 12milaeuro a settimana una risonanza identica a quella di Popoli. Non capiamo il perché di questa ambigua situazione”. Spoliazioni che cozzano con le aspettative dalla deroga del decreto Lorenzin, che avrebbe però tutelato l’ospedale fino al 2021.
  
Sulla via del tramonto sarebbero i reparti di chirurgia, ortopedia e rianimazione a causa della mancanza di anestetisti, reparti che registrano e hanno registrato un’utenza numericamente elevata.

Demandare le situazioni di emergenza all’ospedale di Pescara poi non è certo una passeggiata di salute per i pazienti, visto che il presidio pescarese dista 50 chilometri da Popoli e l’attesa non è certo un buon elemento nelle urgenze, il tempo di percorrenza può rivelarsi, in alcuni casi, davvero troppo.

A.S.

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