Il consigliere Di Rocco, replica alle dichiarazioni della Lega rea di non aver colto il senso delle sue parole, dopo l’intervista rilasciata al Germe nella quale criticava le dichiarazioni del Ministro degli Interni Matteo Salvini.
“Nella mia intervista – scrive Di Rocco in una nota – non si offende assolutamente nessuno né tanto meno gli elettori della Lega, fra i quali ve lo confermo ci sono persone che mi hanno votato, in quanto ognuno è libero di esprimere il proprio diritto di voto come meglio crede scegliendo i propri rappresentanti tenendo a mente però che nessuno può prevaricare sui diritti e sulla dignità di altre persone, popolazioni o etnie. Sorprende come sia stato travisato il messaggio che esulava totalmente da un ambito comunale e che prendeva in considerazione una proposta, questa si, espressa con toni che non si addicono ad un ministro”.
Non si spegne la polemica cittadina dunque, con Di Rocco che sottolinea che le sue parole non erano riferite all’elettorato locale della Lega, semmai al suo leader nazionale, ed aggiunge: “Come sottolineano nel loro comunicato i rappresentanti della Lega locale la comunità rom di Sulmona è censita in quanto siamo cittadini italiani, così come le numerose comunità rom sparse in tutta Italia, quindi mai accetterò frasi come: “i rom Italiani purtroppo dobbiamo tenerceli “ così come mai accetterò un censimento su base etnica”.
“Sono invece totalmente d’accordo ad affrontare il problema campi – continua Di Rocco -, ma in maniera seria e senza spot elettorali, investendo magari i numerosi fondi che la comunità europea mette a disposizione delle minoranze rom, sinti e camminanti per creare occupazione da rimettere a servizio delle comunità locali e dei comuni che ospitano i campi, affinché possa crearsi integrazione e cosicché vengano offerti davvero percorsi per consentire a quelle persone di uscire dai campi rom e di avere una vita dignitosa. Solo allora, se nei campi dovessero continuare ad esserci persone che preferiscono vivere nell’illegalità invece che affrontare un percorso trasparente, potrò essere d’accordo con Salvini nel valutare soluzioni che prevedano anche un’espulsione. La mia non è una levata di scudi per partito preso ma uno spirito che mi ha sempre accompagnato, infatti così come in questo caso sto difendendo la mia etnia sono e sarò sempre pronto ad offrire il mio aiuto e sostegno ai più deboli di qualunque sesso, qualunque etnia e di qualunque provenienza essi siano. Con questo spero di aver definitivamente chiarito la mia posizione”.
S.M.
caro Di Rocco, il censimeno non è riferito a voi che siete censiti, bensì a tutte quelle comunità che vivono nelle baracche alle periferie delle macro aree metropolitane che vivono, purtroppo, di espedienti quali furti ed accattonaggio organizzato. il censimento è un cosa sacrosanta visto che noi (incluso anche lei) siamo già censiti. Da non elettore di Salvini ritengo che in qualità di ministro degli interni stia operando egregiamente e stia restituendo la dignità al popolo italiano (che include tutte le etnie che sono civilmente integrare). Aggiungo che occorre anche dare una bella controllata a tutti i sinti già censiti per capire quali siano le fonti di reddito , visto che la percentuale di lavoratori è forse 1 a 100. saluti.