Si unisce al coro della Uil Alberto Di Giandomenico, coordinatore del movimento Italica, dopo l’aggressione di questa mattina di un detenuto ai danni di un agente penitenziario. “Da tempo chiediamo di destinare, al carcere peligno, altri baschi blu per rafforzare l’organico sottodimensionato, ma il nostro appello resta inascoltato” interviene. Un caso che “ripropone con forza il problema dello stato delle carceri italiane e le forti preoccupazioni per le gravi carenze di organico negli istituti di pena abruzzesi e in particolare per il carcere ad alta sicurezza di via Lamaccio” aggiunge ponendo l’accento sulla cronica carenza di personale e l’età media degli agenti troppo alta.
Butta giù due dati Di Giandomenico: la presenza 252 unità operative, 22 ispettori, 16 sovrintendenti e 214 agenti ed assistenti su 500 detenuti di cui 200 sono ospiti del padiglione verde ad Alta sicurezza (As1 e As3), e 300 nel padiglione blu (As3), 25 collaboratori di giustizia di prima fascia e 167 ergastolani. “Un sovraccarico di lavoro per i 252 poliziotti se si pensa che sono anche impegnati in circa 1500 traduzioni l’anno, garantendo ai detenuti 961 tra visite mediche e ricoveri che impegnano ulteriormente i pochi poliziotti assegnati alla struttura carceraria – continua Di Giandomenico – Le organizzazioni sindacali denunciano che il vero problema è la chiusura dell’ospedale psichiatrico giudiziario che prendeva in carico particolari detenuti. Domando, perché non si applica la legge per garantire un’alternativa sicura per questi soggetti bisognosi di cure. Senza contare il sistema di vigilanza dinamica, a mio parere da rivedere per particolari detenuti che non sanno proprio autogestirsi”.
Con l’ampliamento della struttura attraverso il nuovo padiglione, che andrà ad ospitare ulteriori 200 detenuti, la situazione si fa più preoccupante. “E’ indispensabile, sin da ora, che l’Amministrazione penitenziaria e il governo garantiscano per Sulmona, da subito, sicurezza e nuovi agenti di Polizia penitenziaria. Alla luce di tutto questo, il Movimento d’Identità e territorio sarà al fianco degli agenti feriti e dalla parte del Corpo di Polizia penitenziaria nella quotidiana battaglia a difesa dei diritti di uomini e donne costretti a lavorare in condizioni che non consentono un corretto e sereno svolgimento dei compiti istituzionali loro affidati”.
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