Una richiesta regolarmente presentata, per la quale Ennio e sua moglie avevano messo in conto che potesse passare qualche mese, ma di certo non due anni.
Una pratica per un passo carrabile, in via Teofilo Patini, una concessione da rinnovare già presente in passato, spiegano, con documentazioni fornite, tasse pagate, che “tiene in ostaggio” Ennio e la sua famiglia, perché sulla carta sono proprietari di due garage che però nella pratica non possono usare.
Ennio è in possesso di un atto ma che risulta parziale, incompleto, ed è per questo che ha protocollato la domanda in municipio, da quasi 24 mesi gira, ormai habitué, gli uffici comunali cercando di sapere la sua pratica a che punto sia. Insomma la possibilità di quella affissione da ripristinare è ferma a causa di uffici ingolfati, la risposta è la stessa ormai da troppo tempo, il funzionario competente questo servizio è in aspettativa e in questo tempo non sarebbe stato sostituito, servizio sotto organico e il risultato è la pratica in attesa.
Le carte in suo possesso da sole non basterebbero a testimoniare insomma che lì c’è un passo carrabile e che le macchine non possono né sostarvi né parcheggiarvi. I due giovani genitori infatti sono impossibilitati ad usare i due box che hanno comprato con la casa, non possono parcheggiare, perché rischierebbero, come già accaduto, di restare bloccati da veicoli che notte tempo hanno deciso di parcheggiare lì davanti. Nonostante siano proprietari di due garage insomma, Ennio e la moglie devono fare il giro di Peppe per trovare un posto auto, vicino, idoneo per una famiglia con due bambini sotto i 4 anni. Un problema che non è cosa da poco, hanno provato con semplici strategie, lasciando bigliettini cortesi agli automobilisti, cartelloni, ma la loro nei fatti è una situazione di diritto a metà, non disponendo di quell’agognato passaggio carrabile il cui iter è stato avviato ma mai concluso.
Eppure animato da tanta pazienza Ennio, che si è presentato svariate volte in Comune, perdendo ore e prendendo permessi a lavoro, ha pure provato a comprendere umanamente i dipendenti e lo stato di collasso, ma arrivati alla soglia dei due anni la cosa è apparsa non più tollerabile soprattutto in un posto, il Comune, “in cui spesso non trovi il personale perché impegnato nei corsi, non sai se aspettare e per ancora quanto tempo”. Questa volta però la pazienza è arrivata ad un limite e così Ennio ha deciso di intraprendere la strada della Procura, qualcuno riuscirà a conferirgli “quello che è un suo diritto”, quello che lui non avrebbe mai pensato si potesse rivelare una via crucis, un passo carrabile da autorizzare, e finalmente utilizzare i suoi garage, dopo un’attesa di due anni.
Anna Spinosa
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