I lavori partiranno il 4 giugno, ma già da fine mese per i piccoli ospiti dell’asilo nido Isola Felice inizierà il pellegrinaggio da una sede all’altra. Il cantiere per la sua messa in sicurezza, diviso in due lotti per un totale di quasi 400mila euro di finanziamento, d’altronde, non può più tardare, perché il rischio è quello di perdere il contributo.
Così il Comune ha pianificato la strategia logistica per questi lavori che, nei fatti, sono i primi a partire nel disastrato e ritardato cronoprogramma delle scuole in sicurezza.
I bambini dai 15 ai 36 mesi (quelli cosiddetti più grandi) saranno prima stipati nella parte frontale della struttura di via della Repubblica per permettere l’avvio del secondo lotto (struttura in acciaio) e poi dal primo luglio raggiungeranno i loro compagni più piccoli (dai 3 ai 15 mesi) nella sede di via L’Aquila dove il micro nido sarà spostato già a partire dal primo giugno.
Il programma e la speranza è che questo intervento in acciaio sia terminato entro settembre, data nella quale gli ospiti più grandi dell’Isola Felice dovrebbero tornare nella loro sede dove, contemporaneamente, cominceranno anche i lavori del primo lotto (quelli della parte antistante). Questi dovrebbero durare un paio di mesi, al termine dei quali potranno tornare in sede anche i più piccoli.
Entro novembre, dunque, il nido dovrebbe essere funzionante a pieno regime e adeguato sismicamente. Fino ad allora, però, toccherà sopportare qualche disagio che non è solo quello dei trasferimenti e degli ambienti più piccoli.
L’assenza di una cucina in via L’Aquila e l’impossibilità di utilizzare quella che c’è (per via del cantiere) in via della Repubblica, infatti, porterà ad interrompere il servizio di refezione scolastica per cui gli orari in vigore fino alla fine dei lavori saranno dalle 7:45 alle 13:30. Insomma per le famiglie con entrambi i genitori che lavorano non sarà facile adattarsi ai nuovi orari: i bambini non potranno più uscire alle 16:00 (ma alcuni con integrazione di retta anche fino alle 20:00) e soprattutto non potranno più mangiare a scuola.
Per questo la giunta comunale ha anche deliberato la riduzione della retta che, nella fascia più alta, passerà dai 210 ai 114 euro al mese.
Ma non sono i soldi della retta ad essere il problema, quanto la riduzione del servizio che, si spera, questa volta rispetterà i tempi programmati.
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