Un concerto che avrebbe dovuto tenersi a Sulmona, a chiusura di un tour internazionale con tappe dall’Argentina, al Brasile, Cile, Inghilterra, Stati Uniti. Una tournè di quelli da pelle d’oca, di quelle che sanno di rock progressive, di quelle alla Pfm, Premiata Forneria Marconi, per capirci. Lo spettacolo di certo si farà lo stesso, in un’altra città per inciso, andrà in scena a Pescara, questa sera, al Teatro Massimo.
Un live per l’appunto disatteso nel capoluogo peligno a causa dei problemi di agibilità di quel Palazzetto dei disagi in serie, in una città che da anni con la parola precarietà sembra aver trovato la metà della sua mela, la cornice perfetta. Ebbene il Comune dimentica di rinnovare il certificato incendio e prevenzione e così la struttura di via XXV aprile diventa inutilizzabile. Struttura quella del Palazzetto dello sport che a maggio, secondo il cronoprogramma, doveva riaprire le sue porte e tornare in perfette condizioni di salute, ma a quanto pare non è così, l’impianto di riscaldamento non è ancora stato ripristinato, se ne parlerà al prossimo freddo insomma.
Tra certificazioni, maniglioni antipatico da sostituire, gli estintori che mancano, la fotografia delle atlete al campionato under 16 femminile infreddolite, anzi ghiacciate, con tanto di coperta sulle gambe in panchina, fino a depennare l’appuntamento attesissimo con “Emotional Tattoos” con Franz Di Cioccio e la Pfm, previsto per il 23, band che torna casa del suo leader fondatore, certo non proprio a casa, circa a 60 km, ma comunque in terra d’Abruzzo.
Un’occasione, l’ennesima, sfumata, un concerto promosso dalle associazioni Nomadi Fans Club “Un giorno insieme” e Premio Augusto Daolio – Città di Sulmona ed è in favore dell’Isal – Fondazione per la ricerca sul dolore cronico, proprio Bisestile che ha dovuto organizzare un nuovo palco, con tutta la mole di tempo e lavoro che comporta, lo scorso febbraio spiegava “L’amministrazione ci ha detto che per maggio la questione del palazzetto poteva essere probabilmente risolta ma non è stata in grado di assicurarcelo. Noi non potevamo rischiare, questo tipo di eventi non si organizzano in pochi giorni, c’è una macchina molto complessa, per cui siamo stati costretti a scegliere un’altra location e un’altra città”.
Insomma non sentiremo i rift, né i giri di chitarre, le bacchette di Franz, né l’inconfondibile suono della Pfm, a Sulmona la musica resta muta, e quel “pensiero che vola e va” nella città incantata “ho quasi paura che si perda”.
A.S.
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