Quale migliore risorsa in un paese se non le case lasciate chiuse da anni, per accogliere i visitatori in un percorso di turismo esperienziale? Nasce da questa intuizione un progetto a Gagliano Aterno che sta recuperando alcuni alloggi comunali disabitati e altre abitazioni attualmente vuote. L’idea viene da un gruppo di persone del posto fra cui Ivan, apicoltore romano che da qualche tempo ha spostato la sua produzione di miele nel piccolo comune subequano.
“Non volevamo riprodurre l’albergo diffuso di Sessanio, volevamo dare al turista qualcosa in più – dice Ivan – perciò abbiamo pensato di ridare vita alle vecchie abitazioni caratteristiche in disuso abbinando al soggiorno una serie di percorsi che stiamo ancora costruendo”. Così l’esperienza della giornata a cavallo, s’intreccia con la raccolta del tartufo o con la raccolta delle erbe spontanee o con l’assaggio di prodotti tipici dentro una cantina del paese.
Il turismo del resto è sempre più omologato a livello globale, il profitto ad ogni costo tende ad eliminare le peculiarità trasformando ogni luogo nella fotocopia di un altro dove fra Mc Donalds, Burger King, Kfc, ristoranti cinesi, giapponesi e doner kebab, si fa fatica a capire in che posto ci si trovi. Questo vale se vogliamo rimanere in ambito culinario, ma la critica potrebbe estendersi ad altri campi come ad esempio l’abbigliamento e le vie dello shopping o AirBnb che sta snaturando i centri storici.
In luoghi dimenticati da Dio e sperduti come l’Abruzzo montano vivono e sopravvivono con forza invece le tipicità delle nostre aree ed è su queste che poggia il turismo esperienziale, che non potrà mai essere di massa certo, ma garantisce una qualità del viaggio elevatissima, riconsegnando al turista o viaggiatore un’esperienza unica difficilmente replicabile altrove.
Il primo test preliminare per l’esperienza gaglianese ci sarà in estate quando arriverà nel paese la Wayne State University di Detroit con i suoi alunni che dovranno conseguire una certificazione di lingua italiana. Fino allo scorso anno i ragazzi e le ragazze alloggiavano nel convento ora dichiarato inagibile, saranno quindi diffusi in tutto il paese per quello che sarà un primo esperimento per questo innovativo progetto che mostra alla Regione intera che il futuro del turismo per l’Abruzzo deve essere di qualità, basato sulle tipicità.
Savino Monterisi
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