Raggiunta un accordo di massima fra i partecipanti all’incontro tenutosi a Tocco da Casauria giovedì per discutere della presenza di idrocarburi nel torrente Arolle nel comune di Tocco denunciata dalla Stazione ornitologica abruzzese. La vicenda è da rintracciare nel tempo, per anni l’Agip, azienda petrolifera di stato, ha estratto petrolio nell’alta Val Pescara. Le perforazioni di Agip si sono svolte in realtà fra gli anni Trenta e Cinquanta, ma le prime trivellazioni risalgono addirittura al 1863, quando l’azienda Laschi-Ribighini realizzò il primo pozzo petrolifero d’Italia.
È accaduto poi che l’attività estrattiva sia terminata a metà Novecento e l’Agip ha lasciato le strutture a loro stesse, tombando i pozzi e abbandonando le cisterne di stoccaggio degli idrocarburi e un presunto oleodotto che terminava nei pressi della stazione ferroviaria – del quale però attualmente si hanno ben poche notizie. Da queste strutture potrebbe probabilmente derivare parte dell’inquinamento da idrocarburi visto nelle scorse settimane. La proprietà di queste infrastrutture attualmente è in capo al Ministero dello Sviluppo Economico ed il tavolo di giovedì dove sedevano in tanti – eccetto il Ministero – Regione, Provincia di Pescara, Arta, Università di Chieti, Asl e comuni di Tocco da Casauria e Bolognano e Soa, ha concordato sul fatto che la bonifica, la caratterizzazione e la dismissione delle strutture spetta allo Stato.
Il comune di Tocco si impegna a censire le strutture presenti sul suo territorio e a farle presenti al Ministero mentre Arta e UniChieti monitoreranno per almeno un anno il torrente Arolle e il fiume Pescara per capire qual è l’impatto degli idrocarburi nell’acqua e valutare eventuali divieti di irrigazione per l’Arolle.
S.M.
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