La sfida è quella di arrivare a dicembre 2018, ad apertura della nuova stagione sciistica, con un potenziamento ferroviario che possa collegare Sulmona a Roccaraso, la ben nota Transiberiana d’Italia da rafforzare e potenziare con una serie di pacchetti turistici tali da attirare gente dalla costa verso la Valle Peligna e l’Alto Sangro. Oggi se n’è parlato nella sede della Provincia di Sulmona alla presenza del presidente Angelo Caruso che ha incontrato il dirigente della direzione generale Abruzzo di Trenitalia Marco Trotta, il Parco Nazionale della Majella, le due Dmc competenti per territorio e il Consorzio Skipass Alto Sangro, perché l’idea è nata soprattutto grazie a quel 40% in più di presenze registrate durante la stagione bianca appena passata.
Le idee sono tante e comprendono anche il coinvolgimento dell’associazione molisana Le Rotaie fin ad ora impegnata nell’offerta legata ai treni storici sulla Sulmona-Carpinone e che ha sempre raggiunto il cosiddetto overbooking, il tutto esaurito. Il territorio montano attira e attira a maggior ragione se ad esso vengono legati tutta un’altra serie di servizi. Le idee, come detto, sono tante: dal biglietto unico treno-skipass, alle navette di servizio nelle stazioni per collegare poi sciatori e turisti alle varie località. Si punta ad un numero maggiore di treni, quindi, da definire se storici o meno; pacchetti turistici con un quantitativo di corse da definire, incentrati principalmente sul turismo invernale: potenzialmente ogni fine settimana e concentrati nei periodi di alta stagione. Ma il “progetto di sperimentazione”, così come inteso soprattutto da Trenitalia, dovrà essere ampliato a tutto l’anno. D’altronde la Transiberiana, una delle tratte ferroviarie più belle al mondo, ha tanto da offrire nelle diverse stagioni e il turismo, hanno acconsentito i presenti, è al momento il settore economico da spingere maggiormente nell’entroterra abruzzese.
Insomma Trenitalia è disponibile, basterà buttare giù, “costruire insieme” tutto quello che serve per mettere su l’offerta senza dimenticare fattori fondamentali come la ricettività ossia la disponibilità di posti letto e ristorazione per i turisti. Da “costruire” quindi c’è tutto un sistema integrato fatto di diverse operatività e con il supporto di tutte le varie “istituzioni” pubbliche e non, economicamente fattibile. Al prossimo incontro, ad esempio, sarà necessario coinvolgere i comuni interessati dal passaggio dei “treni delle nevi” (e non solo) perché la mobilità sulle rotaie, con la sua sostenibilità, si sposa bene con quel tipo di turismo ambientale che l’Abruzzo interno vuole offrire. Un brand ancora da strutturare, che lo colleghi alla costa e perché no, che integri anche Avezzano con la sua vicinanza ad Ovindoli (altra stazione sciistica abruzzese) per fare della città marsicana e di quella peligna due “Hub delle nevi”.
Simona Pace
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