Quel cuore giovane potrebbe essersi fermato per cause non proprio naturali. La procura della Repubblica di Sulmona, che in un primo momento aveva dato il nulla osta alla restituzione della salma di Antonio Di Pillo, il diciannovenne morto ieri a Pratola nella sua abitazione, ha deciso di eseguire l’esame autoptico.
Le voci di una possibile causa esterna al decesso, si sono rincorse per tutta la giornata di ieri e sembra che qualche ora prima di mangiare con i genitori, Antonio avesse incontrato un suo compagno di scuola: una delle ipotesi è che i due, appassionati di chimica, abbiano potuto sperimentare una qualche miscela chimica in vista di una festa a cui dovevano andare in serata.
Ieri notte le forze dell’ordine avrebbero presidiato in particolare un locale della zona alla ricerca proprio di questo compagno di scuola, ma anche per accertarsi che eventuali mix chimici pericolosi non si diffondessero tra i ragazzi.
La salma di Antonio Di Pillo, che avrebbe compiuto diciannove anni a settembre, è stata così trasferita nella cella frigorifera dell’ospedale di Sulmona, in attesa che venga eseguita l’autopsia, probabilmente in programma martedì prossimo.
Antonio era stato trovato ieri dai genitori sul letto della sua camera ancora rantolante: dopo aver mangiato con i genitori un risotto, si era ritirato in stanza e con la musica alta aveva cominciato a prepararsi per la festa della sera. Aveva postato qualche video virale su Facebook e poi, ad un tratto, si era sentito male, tanto da richiamare l’attenzione dei genitori e di un vicino.
I tentativi di rianimarlo sono stati però inutili: quando i soccorsi del 118 sono arrivati nella sua abitazione nei pressi della stazione di Pratola, il ragazzo era già morto.
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