L’oblio per Palazzo Portoghesi, Cinque Stelle presentano una interpellanza

La situazione dell’Agenzia di promozione culturale di Sulmona, e nello specifico di Palazzo Portoghesi, diventa oggetto di una interpellanza presentata ieri dal consigliere regionale Cinque Stelle Gianluca Ranieri. Perché è stato più volte fatto presente, anche su Il Germe, di come la situazione provvisoria nella sede Inps non sia proprio la più adatta ad assumere il ruolo anche di centro di aggregazione per non parlare poi del patrimonio librario (25mila volumi)  in buona parte conservato proprio nel palazzo “inagibile” con i funzionari costretti a recarvisi in caso di richiesta. Una situazione che va avanti da tempo, troppo tempo, anche se la Regione aveva accennato la possibilità di affittare ulteriori spazi all’interno dell’Inps. Sta di fatto che Ranieri ha chiesto conto della situazione ricordando le parole dell’ex direttore del Dipartimento Cultura Zappacosta che prometteva di risolvere la situazione in due anni con 1.4milioni di euro che dovevano essere stanziati nel bilancio di quest’anno.

“Non dubitiamo della buonafede del direttore- dichiara Ranieri-, ma a quasi un anno di distanza dalle dichiarazioni ufficiali nulla si è più saputo sul destino di Palazzo Portoghesi che attualmente versa in stato di abbandono. Pertanto ci siamo visti costretti a chiedere al Presidente della Giunta e l’Assessore competente. Se sia stata stanziata la somma di 1.400.000 euro per la ristrutturazione di Palazzo Portoghesi così come dichiarato durante l’inaugurazione della sede provvisoria. Cosa intenda fare il governo della regione riguardo al destino di Palazzo Portoghesi, nonché alla futura sistemazione dell’Agenzia di Promozione Culturale (APC), dell’annessa Biblioteca Regionale e del Centro Regionale Beni Culturali di Sulmona, in quanto presidi territoriali indispensabili di cultura e socialità. Se sia- prosegue- già pronto o quantomeno allo studio, un progetto di ristrutturazione e recupero di Palazzo Portoghesi o, qualora ne sia stato previsto l’abbattimento, un progetto per una nuova e più adeguata struttura. Non è concepibile che uno spazio culturale di importanza sociale e storica venga abbandonato”.

Dagli uffici regionali del Patrimonio, in realtà, la dottoressa Elena Marcantonio aveva parlato di qualche cosa in ballo per la quale bisognava avere ancora qualche certezza prima dell’ufficialità. Da lì, però, più nulla.

S.P.

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