La speranza è che i rinforzi annunciati dalla Regione agli uffici di palazzo San Francesco, non facciano la stessa fine di quelli in forze al Genio civile. Perché a giudicare dalla lettera che il presidente dell’Ance provinciale Ettore Barattelli ha inviato al presidente Luciano D’Alfonso, nonostante gli sforzi anche economici degli imprenditori, le cose proprio non vanno. Al Genio civile, poi, che dopo l’entrata in vigore del nuovo codice degli appalti è il crocevia, o meglio sarebbe dire l’imbuto, nel quale confluiscono tutte le pratiche della ricostruzione per le autorizzazioni sismiche.
Mille operai in meno rispetto allo scorso anno e cantieri con il buono contributo intascato che restano al palo.
“Sono ancora giacenti le pratiche del 2016 e alcune centinaia quelle del 2017 – scrive Barattelli – solo tre ingegneri dell’Isea sono in servizio mentre gli altri attendono la firma della convenzione, il personale di Abruzzo engineering è in sciopero perché non riceve lo stipendio da quattro mesi, l’ingegner Raffaele Fico che doveva essere in servizio da tre mesi, non è ancora stato trasferito dall’Usrc, dei sette ingegneri assunti con l’ultimo concorso solo uno è stato destinato a Genio civile. Con l’ennesimo blocco di questi giorni – aggiunge Barattelli – può dirsi definitivamente compromesso l’andamento della ricostruzione e il trasferimento dei finanziamenti per gli anni a venire a causa dell’incapacità di spesa”.
“Burocrazia e irremovibile lentezza burocratica” stanno uccidendo l’unico settore economico nel quale c’erano soldi sicuri.
Non è un buon auspicio, anche per palazzo San Francesco.
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