“Speriamo che piova!”. E’ il comitato Territori Attivi ad auspicarlo perchè le notizie dalla Regione Abruzzo non sembrano affatto rassicuranti e dopo gli incendi che hanno avvolto i boschi abruzzesi la scorsa estate i fondi per l’anticendio non sembrano esserci. Solo voci per ora, ma la preoccupazione è reale. “Se come è successo l’anno passato la Regione- scrivono da TerrA-, la sola responsabile delle attività antincendio in Abruzzo, non ha le risorse per pagare i vigili del fuoco e noleggiare i mezzi aerei per spegnere gli incendi e le uniche attività che riesce a svolgere sono con i volontari, mentre i vigili del fuoco stanno cercando di spuntare il prezzo più alto per i propri servizi, anche se lo Stato gli ha affidato in esclusiva l’antincendio boschivo, e i carabinieri forestali continueranno a fare gli ‘osservatori speciali’ mentre bruciano i boschi, allora vuol dire che è ricominciato il solito teatrino inconcludente in attesa dell’estate, quindi … speriamo che piova!”. L’esperienza passata non ha insegnato nulla, insomma, i danni a fauna e flora nemmeno, “si sono riversati da ogni parte fiumi di parole che esprimevano sdegno verso l’accaduto, rammarico e promesse: «mai più!». Ma neanche dopo questo grido è seguito niente di concreto. A tutti coloro che hanno parlato, che si sono mostrati a telecamere e pubbliche assemblee chiediamo ora il resoconto del loro operato. All’assessore competente e al presidente della regione Abruzzo, quella del fare, chiediamo che cosa hanno fatto di concreto fino ad ora”.
Le domande che il comitato si pone sono tante: “Sono state risolte le inconcludenze e le improvvisazioni che si sono verificate durante l’emergenza incendi tra gli enti chiamati a gestirla (VVF, Carabinieri Forestali, Enti Parco e Protezione Civile)? È stato ripristinato il ruolo che prima della migrazione al corpo dei carabinieri avevano i comandi-stazione del CFS nell’intervenire prontamente con personale ‘a terra’ qualificato? Si affrontano gli incendi da subito con il personale a terra o sempre e solo con i famosi canadair come è avvenuto l’anno passato, perché finché il fuoco non si avvicina alle case può fare come gli pare? Sono state individuate e calibrate le specifiche competenze dei singoli enti e corpi relativamente a prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi? Sono stati forniti i mezzi e gli strumenti adeguati a tale scopo? Sono stati resi disponibili i mezzi aerei attrezzati allo spegnimento incendi che facevano parte un tempo del CFS e di altri enti pubblici e che sono rimasti inattivi nell’emergenza 2017? E soprattutto sono state individuate le figure che possono adoperarli? Gli enti cui è stata assegnata la gestione e la tutela del territorio hanno l’interesse, le competenze ed i mezzi per svolgere l’impegnativo e delicato ruolo che gli compete? Si potrà chiedere ai Vigili del Fuoco di fare lavoro straordinario quando ancora non sono stati pagati per quello svolto nel disastroso anno passato? Può la Regione continuare a giustificare l’impossibilità di rendere efficiente e funzionante la macchina dell’antincendio boschivo con la mancanza di fonti economiche quando poi con una frazione di quello che è stato speso nei voli durante le emergenze sarebbe sufficiente a coprire tutte le spese?”. Ed ancora gli amministratori locali, gli inquirenti, la stampa, TerrA si chiede se tutti stanno lavorando per proteggere il patrimonio naturalistico e per capire cosa c’è dietro alle fiamme del 2017.
E se la pioggia resta l’unico antincendio reale e possibile, resta al palo anche la messa in sicurezza dei versanti del Monte Morrone e, ribatte ancora il comitato, i fondi Masterplan per le infrastrutture di mobilità serviranno solo per “agevolare i nostri amministratori nel correre più velocemente davanti alle telecamere tra un incendio, una zona terremotata ed una ennesima disastrosa slavina?”.
E l’inchiesta in Procura che fine ha fatto? Archiviata? Procrastinata? È possibile che l’unico curioso sia io, su questo, in questa città?
Secondo me non hanno trovato nessuna risoluzione al problema visto che i vigili del fuoco sono già in carenza di personale specializzato negli incendi boschivi vedi il ruolo importante del D.O.S. direttore operazioni di spegnimento!!E a monte ci vuole pianificazione addestramento con le forze in campo!!
la soluzione nazionale è semplice. Tagliare i boschi prima o dopo gli incendi cosi non ci sarà più nulla da incendiare. Il tutto cucito con tante belle motivazione a scusante per farlo..