La cifra non è certo di quelle che mettono a rischio il bilancio di un Comune, ma la vicenda in sé la dice lunga sull’efficienza e la precisione di palazzo San Francesco. Il Comune ha infatti deciso di accettare la transazione extragiudiziale per riconoscere ad una famiglia di Pratola un risarcimento di 1.500 euro a seguito della caduta di loro figlio nella scuola materna Montessori. Uno scivolone avvenuto nel novembre del 2013 che fece sbattere la testa al bambino contro un termosifone e che procurò al piccolo, di appena tre anni, una ferita lacero contusa con due punti di sutura e sette giorni di prognosi. Cose che possono succedere, certo.
Nulla di particolarmente grave, insomma, se non fosse per l’epilogo burocratico della vicenda: il Comune, infatti, nonostante la tempestiva comunicazione della scuola, attivò la richiesta di copertura assicurativa per l’incidente solo dopo oltre un anno dall’episodio.
Così quando si rivolse all’assicurazione per risarcire la famiglia (che dovette ricorrere alle minacce di adire legalmente) questa spiegò che erano sopraggiunti i termini di prescrizione e che insomma il danno lo doveva pagare il Comune.
E così sarà. Tutto sommato, come ammette il Comune, è andata anche bene: “Si ritiene opportuno e conveniente ricorrere ad una accordo transattivo – si legge nella delibera di giunta – perché il danno corrisponderebbe, in base alle vigenti tabelle e alla giovanissima età del danneggiato in un ristoro di entità certo maggiore rispetto a quella oggetto di intesa”.
Meno male che quel ragazzino non si è fatto troppo male. Per lui e per le tasche dei contribuenti.
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