Cinquecento pratiche post sisma ancora bloccate al Comune di Sulmona. L’Ordine degli architetti della provincia dell’Aquila torna a premere un tasto dolente dell’amministrazione che ha posto in “stallo” la ristrutturazione in città.
“Una situazione che sta bloccando, di fatto, l’intero comparto- dichiarano il presidente dell’Ordine, Edoardo Compagnone, e il consigliere, Antonio Bolino-. A poco è valso anche il supporto tecnico fornito dall’Ance per incrementare il personale in servizio negli uffici della ricostruzione, dato che i progetti restano nei cassetti”. Dall’analisi dell’Ordine, negli ultimi sei mesi 200 sono le pratiche A (fuori cratere) per le quali sono state richieste integrazioni (come fotografie e documenti difficilmente recuperabili visto gli anni passati dal terremoto), ne sono arrivate solo 30. Delle pratiche B, 30 in tutto, ne sono state esaminate solo 6, e fortuna che c’era il personale di Abruzzo Engeenering di supporto.
“Un meccanismo assurdo e farraginoso- denunciano Compagnone e Bolino-, che sta mettendo in ginocchio l’intero sistema economico legato alla ricostruzione, con un incastro di competenze, tra Comune di Sulmona e uffici della ricostruzione, che non ha mai funzionato, ingessando del tutto il meccanismo”. Nell’ultimo incontro di due mesi fa tra tutte le parti coinvolte, l’assessore al ramo Antonio Angelone aveva promesso un “documento di programmazione” di cui ancora “non c’è traccia”. Ma il problema è anche un altro, ossia quello relativo “ai fondi per le ristrutturazioni fuori cratere che arrivano con il contagocce: non vi è un flusso finanziario tale da garantire il buon funzionamento dell’Utr n°7, che ha sede a Goriano Sicoli e si occupa delle pratiche fuori cratere della zona. Qui, le pratiche bloccate sono una settantina”.
Ed infine le 73 pratiche per la prevenzione del rischio sismico (Opcm 4007/2012 e OCDPC 52/2013), procedure “ingessate” anche in questo caso “con quasi 2 milioni di euro di fondi a disposizione”. Si tratta, in questo ultimo caso, di richieste risalenti al 2014 con progetti che risalgono al 2016. Il tutto secondo gli architetti aquilani sarebbe la diretta conseguenza della mancanza di personale nonostante il concorso di due anni fa abbia reclutato due figure tecniche. Una già in forza insieme al responsabile del settore e i tre “jolly” inviati Abruzzo Engeenering, dell’altra assunzione non se ne è fatto ancora nulla: “E’ paradossale come il secondo impiegato, dei due previsti da concorso, non venga ancora assunto in quanto manca la postazione tecnica per l’elaborazione delle pratiche” concludono Compagnone e Bolino.
S.P.
Senza dire che quando c’è una scossa (anche di sciame) tutti sono pronti a chiedersi:”come ci difendiamo”?