Barriere rimosse ed ancora oggi accantonate al lato della strada perchè se la Provincia non si decide ad aprire allora qualcuno gioca di forza. Così dopo l’ordinanza del 24 aprile scorso che nei fatti ha “sequestrato” circa il 70% di strade provinciali, qualcuno ha fatto da sè e alcune strade sembrano percorribili nonostante il divieto. Si tratta della provinciale 54 di Fonte Romana e la s.r. 487. A menzionare ufficialmente “l’anarchismo cittadino” è stata l’associazione Terre Maiella Morrone nel suo dossier presentato due giorni fa durante l’incontro tra il presidente della Provincia Angelo Caruso e tutti i sindaci coinvolti dal divieto. Un dossier nel quale, foto e calcoli alla mano, il suo presidente Antonello Di Giovine prova anche a proporre possibili soluzioni: l’uso di segnaletica adatta ad indicare il pericolo di manto stradale sconnesso e semafori a regolare il traffico. D’altronde la situazione su queste strade è veramente “imbarazzante”, ma il presidente Caruso pare ne sia consapevole includendo nelle prime azioni, per tornare alla riapertura, circa 27mila euro di cartellonistica.
Ma Terre Maiella Morrone sembra abbastanza arrabbiata e pronta a protestare. “La scesa in piazza è solo rinviata di qualche giorno, perché soluzioni per le riaperture delle strade interdette alla circolazione, ancora ad oggi non se ne vedono” ha dichiarato Di Giovine in una nota in cui bacchetta, uno fra tutti, il presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco, perchè non si è presentato di persona all’incontro bensì delegato il sindaco di Sant’Eufemia a Majella a rappresentare le istanze dei comuni del pescarese coinvolti dall’ordinananza. Lamenta l’assenza di documentazione ancora Di Giovine e di provvedimenti immediati: “abbiamo una classe politica che non conosce nemmeno nell’entità del danno e cosa peggiore non conosce il territorio di sua competenza, addirittura i confini del suo territorio: è assurdo; e la gestione di tutto questo viene lasciato nelle mani dei tecnici. Tecnici che per pararsi il proprio sedere ma soprattutto il proprio portafoglio chiudono le strade. E la politica che fa? Spallucce. Vergogna ancora una volta. La cosa peggiore è che l’oggetto della riunione non ha prodotto nessuna pianificazione per la riapertura delle strade ma solo un rinvio alla pianificazione che slitta alla settimana prossima, personalmente credo che non ci sarà nessuna riapertura perché nessuno vuole prendersi le responsabilità e da qui la rivoluzione dei forconi”.
L’associazione aveva chiesto conto anche di chi, eventualmente, potesse ritirare l’ordinanza, prerogativa dei sindaci pare ma che giustamente non vogliono azzardare nulla prima che non venga garantita dalla Provincia una certa sicurezza sulle strade. Intanto “i sorveglianti che giurano che le barriere sistematicamente ogni giorno le rimuove il vento e tutti continuano a passare abusivamente e liberamente e se ci scappa il morto la colpa è del morto”.
Simona Pace
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