Di residui attivi e rifiuti, minoranza: “Cavoli a merenda dall’amministrazione Moca”

“Cavoli a merenda” sono quelli che propina l’amministrazione Moca seconda la minoranza di Raiano formata da Innocenzo Pizzica, Giannenrico Zepponi e Antonio Di Berardino, dopo la risposta della maggioranza che gridava alla “falsità” delle accuse rivolte. “Governano Raiano da otto anni e, ogni volta che si avanzano delle critiche o delle semplici osservazioni, riparlano dei mutui contratti dalle precedenti amministrazioni” scrive la minoranza.

Tra le argomentazioni ci sono i residui attivi: “un accumulo spaventoso” dovuto a mancate riscossioni degli ultimi cinque anni e quindi “non addebitabili alle vecchie amministrazioni”, la mancata prescrizione ne è una prova. Nel 2014 era intervenuta la Corte dei Conti nell’avviare una sorta di recupero: “azioni che avranno un costo maggiore e accumulato per le famiglie a causa dei costi amministrativi e delle eventuali sanzioni”. E’ su questo che batte la minoranza nel chiedere solo ed esclusivamente “un’analisi qualitativa, se non è stata già effettuata, dei residui, in particolare delle mancate riscossioni, per verificare la reale possibilità di poterle riscuotere”.

Quanto ai rifiuti l’analisi della minoranza attesta un aumento dal 2010 ad oggi pari a “20, 30, 40 o 50 euro, in termini percentuali di oltre il 16% per determinati periodi”. “Invitiamo la maggioranza a non buttare cifre e confronti a caso e falsi, pensando che altri siano incapaci di approfondire o leggere gli atti amministrativi, come ad esempio paragonare i costi del 2009 con quelli del 2018”. In pratica dalla stima fatta si è passati da 434mila al netto d’Iva ai 444mila del 2010, con buste a carico delle famiglie. E qui l’eterno dilemma: perché “aumenta la percentuale di raccolta differenziata e contemporaneamente gli importi annuali pagati dai cittadini”.

Niente “testa sotto la sabbia”. La minoranza vuole e chiede assolutamente di approfondire l’argomento per capire se l’aumento è dovuto ai costi di gestione o se attribuibili al Cogesa in qualche modo. Non resta fuori l’esempio di Prezza che con altro gestore è riuscita a ridurre i costi e ad abbassare le tasse ai cittadini.

 

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