Una visita a sorpresa, anche perché il suo arrivo non può annunciarlo per motivi di sicurezza e perché della ribalta a lui poco interessa, preoccupandosi molto più di costruire “relazioni, anziché contatti”. Li guarda negli occhi uno ad uno i “suoi” studenti Don Luigi Ciotti, fermandosi ogni volta che c’è una voce distratta fin quando l’attenzione non torna sulle sue parole. Il prete coraggio, il guerriero della legalità, questa mattina ha incontrato a Spazio Pingue gli alunni del liceo Motorio Vico e quelli delle medie Serafini e Capograssi. Ragazzi dagli undici ai sedici anni di età che lo scorso 21 marzo hanno marciato verso il parco fluviale in occasione della giornata nazionale in memoria delle vittime della mafia e che hanno intrapreso un percorso di formazione con le loro scuole che li ha portati ad un’esperienza unica sui luoghi e i beni strappati alla mafia e dove oggi germoglia il pensiero della libertà.
L’incontro è organizzato e ospitato da Libera, la rete di associazioni che proprio il 21 marzo ha intitolato la sua sede sulmonese a Ambrogio Mauri. Il frutto di un lavoro lento e costante, “perché il cambiamento ha bisogno di ciascuno di noi – dice Don Ciotti – e noi dobbiamo essere parte di questo cambiamento, che comincia dalle piccole cose. Dall’impegno educativo, dalla responsabilità. Non bisogna delegare, ma essere parte attiva di questo cambiamento”.
Poi il confronto commovente e toccante con Giovanna, la madre di Fabrizia Di Lorenzo, “la vostra concittadina assassinata a Berlino – continua Don Ciotti – che deve vivere dentro di noi attraverso l’impegno contro la mafia, il traffico delle armi, quello degli esseri umani, della droga, del gioco d’azzardo, quello legalizzato e quello clandestino. Sono tutti intrecciati tra loro. Bisogna parlarne, dopo il silenzio, stare vicino ai familiari delle vittime, in modo concreto. Non impegniamoci contro le mafie, ma per la libertà e la dignità delle persone”.
I ragazzi fanno domande, raccontano le loro esperienze, chiedono a Don Ciotti aiuto per combattere per loro e per il loro territorio, a partire dalla difesa contro il progetto Snam: “Manifestate il 21 aprile perché non venga distrutto il nostro ambiente – dice Don Ciotti – per la tutela della nostra salute, delle nostre valli. Anche questo vuol dire impegnarci”.
Una lezione d’eccezione ed eccezionale (guarda video -Don Ciotti a Sulmona- nella sezione “de visu”), che rapisce gli studenti: non ci sono telefonini tra le mani, lo sguardo è concentrato sulle parole e sul messaggio di quel guerriero. “Uno che rappresenta il noi – dice – non è Don Ciotti ad essere oggi a Sulmona, ma un noi”.
ma dov’erano i delegati amministratori,naturalmente gli incapaci non prendono lezione,nella presunzione di essere sapienti non ascoltano,e soprattutto non confrontano,non chiedono,non misurano,non riflettono,non pensano,semplicemente dei vanitosi,vanagloriosi negli annunci di preparazione,doti,capacita’,meriti,risultati,ecc,..fanatici pieni di se’,non cercano di imparare,non studiano,non meditano,non hanno soluzioni,creano problemi…pensano di sapere tutto,non sanno nulla…..Grazie guerriero.