Snam, le reazioni e la mobilitazione di Casini e Di Nino

“Il Governo accelera, ma noi non molliamo” affida il suo sfogo pubblico alla sua pagina Facebook il sindaco di Sulmona Annamaria Casini dopo la convocazione della riunione istruttoria per il 4 aprile al Dipartimento per il coordinamento amministrativo della Presidenza del Consiglio dei Ministri in merito alla costruzione del metanodotto “Sulmona-Foligno”.

“Il 21 aprile prossimo – fa sapere – si terrà a Sulmona una grande manifestazione a difesa del nostro territorio” Il sindaco rivolge il suo appello ai primicittadini del comprensorio “Invito tutti i sindaci degli oltre trenta Comuni italiani coinvolti, amministratori e istituzioni a partecipare alla mobilitazione, congiunta e corale, per dimostrare che istituzioni e cittadini, in perfetta sintonia, percorrono lo stesso cammino sulle scelte dei propri territori: ancora una volta ribadiremo la contrarietà alla centrale e al metanodotto, dopo che questo Comune, l’intero territorio e tutte le istituzioni locali hanno da sempre e ripetutamente dichiarato in maniera inequivocabile il no al progetto Snam, ritenuto nocivo e fortemente impattante”

Sulla questione Snam interviene anche il sindaco Antonella Di Nino che ammonisce l’atteggiamento di un governo ancora in carica che “anche solo per gli affari correnti accelera senza esitazioni sul Metanodotto e convoca i rappresentanti del territorio per completare l’iter autorizzativo, ma dai territori arriverà anche stavolta un no secco e deciso”.

Il primo cittadino di Pratola Peligna parla chiaro “il 4 aprile prossimo, nella riunione istruttoria presso la Presidenza del Consiglio, in rappresentanza del mio comune manterrò con fermezza la posizione di contrasto già espressa sulla centrale di compressione e parallelamente, sul piano del diritto, si proseguirà con i relativi ricorsi già pronti”. Ragioni quelle del no “drammaticamente ignorate da questo governo con punte di arroganza inusitate”. L’appello della Di Nino è ai rappresentanti locali in Parlamento “facciano subito la loro parte, mettendo in campo tutte le prerogative che hanno”.

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