Due siringhe e un cucchiaino: resti inequivocabili del passaggio di tossicodipendenti sono stati ritrovati ieri all’interno delle mura della caserma Cesare Battisti di Sulmona, quella, per intendersi, che ospita attualmente i Musp (moduli scolastici provvisori) e quindi i bambini delle scuole materne e primarie della Luciana Masciangioli.
I resti del “buco” erano all’interno di una recinzione separata dall’area di pertinenza dei Musp, ma comunque con essa comunicante.
La cosa più angosciante è però la domanda di come qualcuno possa essersi introdotto nella caserma che è circondata da alte mura di cinta e che teoricamente dovrebbe essere inaccessibile.
La collocazione dei Musp al suo interno, anzi, era stata pensata proprio per la maggiore “protezione” che sarebbe stata assicurata a queste strutture provvisorie che, comunque, sarebbero altrimenti facilmente accessibili.
Evidentemente i tossicodipendenti si sono intrufolati da un’apertura sconosciuta o più probabilmente, ma meno verosimilmente, hanno scavalcato le mura di cinta forse dalla parte retrostante la caserma che è meno esposta alle strade trafficate.
Un episodio comunque che ha lasciato senza parole molti genitori.
Sulla vicenda alcuni di loro interesseranno le forze dell’ordine.
bene,i td come batman….volano,molto piu’ semplice,logico,l’insicurezza delle strutture,la sorveglianza del territorio,e’ tutto un’abbandono..non ci sono i denari,la giustificazione,naturalmente per le priorita’….per la visibilita’ degli annunci quasi una rissa per la presentazione degli inutili progetti,villa comunale in primis,uffici,decoro, mercato,ecc.tutto al centro,ratti inclusi…attrattori turistici,patrimonio locale..o no?
Ormai è chiaro che la città è in balia di una popolazione allo sbando. Intenta più a puntare il dito che a parlare di responsabilità personale. Chi oggi amministra è semplicemente il miglior rappresentante di questa condizione. Perché in fin dei conti le idee non mancano, è la voglia di fare che non c’è. Facile dichiararsi padri di un progetto o di un “saper fare” non altrettanto però è spendersi fisicamente per lo stesso.
Ecco forse la chiave è proprio “spendersi” per la città senza chiedere in cambio riflettori, prima che diventi definitivamente uno spazio vuoto.
Vergogna