Un fallimento sui temi più importanti della Regione del quale non vogliono sentirsi più parte in causa, tagliando definitivamente il cordone. Gli assessori Andrea Gerosolimo e Donato Di Matteo rassegnano le dimissioni a fronte di un risultato elettorale che non ha di certo favorito il centro sinistra. “In tal senso abbiamo il dovere morale di riconoscere lo scollamento che si è creato tra noi e la gran parte dei cittadini abruzzesi. Siamo passati dall’altissimo gradimento, ricevuto in occasione delle elezioni regionale del 2014, al deludente risultato delle ultime elezioni politiche”
I due nella lettera a Luciano D’Alfonso chiedono apertamente l’azzeramento della giunta, che ad oggi a conti fatti si sta sgretolando e proseguono “invitandoti, contestualmente, a procedere con l’azzeramento della Giunta e con il contestuale avvio di una fase che possa portarci a comprendere se ha ancora senso andare avanti e, in caso di risposta affermativa, con quali termini e modalità. Certamente abbiamo fallito nell’affrontare temi importanti e strategici per la nostra Regione. L’azione intrapresa sulla sanità, sul riequilibrio dei territori, sull’utilizzo dei fondi strutturali, sulla riorganizzazione delle società partecipate e sulle tematiche ambientali, ad esempio, c sicuramente apparsa poco coraggiosa e poco rappresentativa delle istanze e dei sentimenti degli Abruzzesi”.
L’assessore sulmonese ribadisce “una fase di grande riflessione per tutti”, un risultato quello del 4 marzo che parla chiaro, che vede la netta preferenza dei 5 stelle, a pagare il centro sinistra ma specifica anche, rivolgendosi a Nazario Pagano e a Forza Italia, che questa lettura elettorale non premia di certo il centro destra
“Sappiamo bene che tanti sono i fattori di questa consistente flessione. Alcuni sono da ricercare nello scenario nazionale ed intemazionale, ma il dato della nostra Regione è inequivocabile ed i suoi contorni ci appaiono per la loro disarmante crudezza. Bisogna prendere atto che abbiamo perso la fiducia di circa 180.000 abruzzesi”.
Pronti all’ avventura di Abruzzo Insieme, sono già 400 le adesioni e 40 i sindaci che hanno appoggiato questa nuova fase, spiega Gerosolimo. “Un partito vicino alle cause del territorio che vuole dare una risposta adeguata alle tematiche regionali, un po’ come faceva la prima Lega di Bossi, un partito che non ha colori politici”.
Nel frattempo arriva, in questi minuti, la risposta di Rapino e Camillo D’Alessandro sulla richiesta di azzeramento della Giunta avanzata da Gerosolimo e Di Matteo, che definiscono “irricevibile, sia sul piano istituzionale che sul piano politico”.
“Trovo singolare la richiesta di azzeramento della giunta – fa sapere nella nota D’Alessandro – Mi chiedo cosa c’entra la giunta e il lavoro che c’è da fare con posizioni che hanno il sapore del mettere le mani avanti, come se il consenso o il dissenso nei confronti dell’esecutivo regionale non li riguardasse direttamente, non riguardasse due componenti della giunta D’Alessandro parla di “tempismo straordinario e aggiunge “Invito i due assessori ad essere all’altezza dei momenti che in politica si vivono, quando si vince, ma soprattutto quando ci sono le difficoltà. Che, in ogni caso, riguardano tutti, compresi loro”.
Rapino spiega che nelle prossime ore ci saranno degli incontri con gli alleati “Se il passaggio di rimettere il mandato è un passo per discutere il rilancio dell’azione di governo siamo disponibili ad un confronto vero” ma sottolinea “Il Pd ritiene che, prima della politica, prevalga il dovere di governare rispettando il mandato dei nostri elettori”.
Si apre una vistosa crepa nella maggioranza dalfonsiana, crisi che era nell’aria già da tempo e che ora vede evidenti e profonde spaccature. Uno scenario in parte annunciato, il distacco di Abruzzo Insieme e gli atti consumati in questi ultimi giorni: il primo, le dimissioni di Rapino dalla segreteria, poi le parole nette del consigliere Mario Olivieri che dai numeri di queste elezioni sottolinea, si aspettava “una autocritica puntuale, e una presa d’atto degli errori a valanga” ultimo e forse non ultimo atto, l’abbandono di Gerosolimo e Di Donato, un addio a D’Alfonso e l’apertura di una nuova fase e di una nuova sfida politica.
A.S.
Il “Certamente abbiamo fallito nell’affrontare temi importanti e strategici per la nostra Regione. L’azione intrapresa sulla sanità, sul riequilibrio dei territori, sull’utilizzo dei fondi strutturali, sulla riorganizzazione delle società partecipate e sulle tematiche ambientali, ad esempio, è sicuramente apparsa poco coraggiosa e poco rappresentativa delle istanze e dei sentimenti degli abruzzesi” è chiaramente FARINA DEL VOSTRO SACCO,UN’AMMISSIONE DI COLPEVOLEZZA GRAVE PER IL NOSTRO TERRITORIO.
Una forza politica di 400 adesioni e 40 sindaci e abbandonano la nave alla Schettino?
Vada(e resti)a bordo..cxxxx.
Non abbandonate la nave da vigliacchi…
Gli elettori vi osservano e vi hanno osservato!!!
Una persona che pone il suo portaborse o amici strategici ad amministrare le società pubbliche importanti per il territorio non potrà mai avere né la mia stima e né il mio voto. Chiamasse il partito come vuole ma ormai si sa di che pasta è fatto. Nei posti strategici vogliamo gente “capace” non gente “amica”.
Politiche fallimentari sia a livello locale che regionale, chi ricorderà le azioni dell’assessore fra qualche mese…il nulla assoluto.