Centrale Snam, ricorso presentato

(foto di pescaranews.net)

Il ricorso è pronto, depositato questa mattina al Tar del Lazio, contro la delibera del Consiglio dei ministri con la quale, il 22 dicembre scorso, si è dato il via libera alla centrale di compressione a spinta di Case Pente a Sulmona. Una azione congiunta tra Regione, Comune di Sulmona e Provincia dell’Aquila perché tante cose non tornano, ma soprattutto il progetto Snam, con metanodotto e centrale, è stato più volte bocciato dai vari livelli istituzionali. Il ricorso poggia essenzialmente su quattro pilastri: i vizi costituzionali e procedurali, il principio precauzionale e quello di smembramento dell’iter autorizzativo. Sistemi e modi adottati che, a detta dei legali che vi hanno lavorato, hanno avuto come unico scopo quello di aggirare i procedimenti di valutazione di impatto ambientale (Via).

 I ricorsi sono stati presentati in maniera coordinata. Legambiente e Wwf si apprestano, infatti,  a presentarne uno tutto loro che oltre alle motivazioni giuridiche individuate si baserebbe su caratteri prettamente ambientali. I Comitati Cittadini per l’Ambiente e l’associazione Pro Natura, invecxe, proseguiranno in autonomia riservandosi di intervenire in giudizio, contro la delibera, in una fase successiva, ma accordando comunque alla Regione un gran supporto che pure, in un primo momento, li aveva esclusi dai tavoli di confronto.

 “Un’ardua battaglia” per il sottosegretario Mario Mazzocca, iniziata per vie istituzionali probabilmente anche un po’ tardi, ma per la quale “non si demorde”, non si lascia la presa insomma. Quello che si chiede nei ricorsi è, in pratica, la sospensiva dell’efficacia della delibera di approvazione della centrale, per ottenere poi una discussione in cui confrontarsi sui motivi di illegittimità della stessa.

 Si apre, dunque, una nuova fase del procedimento autorizzativo della centrale che si spera possa trovare nel Tar in luogo in cui bloccare il progetto, legato a doppio filo a quello del metanodotto per il quale, contestualmente, istituzioni e cittadini hanno espresso tutta la loro contrarietà.