A Sulmona dalle urne sparisce la coalizione gerosolimiana

Una disfatta quella targata Pd che in un’inarrestabile effetto domino si è abbattuta in tutta la nazione, bacino elettorale sulmonese compreso. Una caporetto culminata solo pochi minuti fa con il preannuncio dell’uscita di scena di Matteo Renzi dalla segreteria Pd, dimissioni che però non sono ancora avvenute.

E così è, se vi pare, che a fare incetta di voti anche nella città ovidiana è il Movimento 5 stelle che ad oggi dimostra di aver avuto la presa e la resa da primo partito nazionale.

Ma andiamo al voto sulmonese, un’espressione di preferenze abbastanza nutrita e in linea con il resto dello Stivale. Dallo spoglio delle schede della Camera dei deputati per la quale hanno votato 12439 elettori i 5 stelle acciuffano 5193 voti, il centrodestra 4475, il centro sinistra 2290, Liberi e Uguali 419, Potere al popolo 211, Casapound 177.

Per il Senato è il centrodestra a guidare con 4744 preferenze, segue il Movimento 5stelle 4553, il centrosinistra si assesta a 1877, Liberi e Uguali con 412, Potere al popolo 156, Casapound 105.

Insomma il reddito di cittadinanza pentastellato vince sulla flat tax azzurra che a sua volta oscura i bonus piddì. A imporsi è di certo il grido di prima gli italini e la sicurezza della Lega.

Perchè a colpire maggiormente in terra ovidiana è il dato relativo alla coalizione dell’ex  Casa delle Libertà dove a guidare la macchina delle preferenze è la Lega di Matteo Salvini con ben 1874 che supera, seppur di una manciata di voti, Forza Italia. Il partito di Salvini convince e l’ex sindaco Fabio Federico salviniano dell’utima ora gongola, incassando un successo che però non è proprio il frutto del suo lavoro. Quanto basta però perché i 563 voti di Fratelli di Italia impallidiscano a confronto e chissà che il peso di un’urna ghiotta sotto il segno della Lega non riporti nella coalizione di centrodestra quei Fratelli d’Italia a Sulmona smarriti e confluiti nell’amministrazione Casini, gli stessi ai quali Fabio Federico solo pochi giorni fa aveva mandato un messaggio a reindirizzarsi verso una naturale coalizione e seguire la loro rappresentante Giorgia Meloni unita nell’intesa del centrodestra.

Una destra ben piazzata seppur sbilanciata sulla Lega che potrebbe richiamare a sé i figli prodighi (Tirabassi-Iommi) da un disegno e un progetto civico che ha dentro fette importanti di centrosinistra e da un’amministrazione incapace di prendere decisioni. Potrebbe essere questa la spinta per far vacillare più di quanto non lo faccia già la maggioranza casiniana? I mal di pancia in fondo non mancano.

Tanto più che nel resto della coalizione civica non è che si brindi per i risultati. Anzi: Federica Chiavaroli che era portata da pezzi della maggioranza e non solo, dai socialisti di Pingue al Pd, a Sulmona non è arrivata a duemila preferenze. E dentro ci sono i voti anche del suo amico Andrea Gerosolimo. In tutto, compresi i voti di Fratelli d’Italia andati alla Di Nino, i partiti di riferimento dell’amministrazione Casini non superano i 2.400 voti. Ben lontano dal plebiscito di due anni fa insomma.

Altro scenario singolare, la mole di voti consegnata ai 5 stelle in territori non proprio pentastellati, come nel Comune di Raiano e Pratola in cui le amministrazioni sono guidate dal centrodestra e unite nella cordata Di Nino, la cui candidatura ha solo in parte arginato le croci sulle cinque stelle.

In Valle  la protesta si è sentita e forte, insomma, ed ora ai Cinquestelle in chiave peligna, con una senatrice in carica, la responsabilità di formare ed individuare una classe dirigente locale che possa essere in grado di lanciare la sfida anche a palazzo San Francesco, visto che le ultime due volte ha ottenuto solo qualche centinaia di voti o addirittura non è riuscita a presentare il simbolo.

A.S.

4 Commenti su "A Sulmona dalle urne sparisce la coalizione gerosolimiana"

  1. Ho la sensazione che la Chiavaroli sia stata sacrificata spostando i voti su Di Nicola, in funzione anti De Nino. Immaginate la Dino e Di Girolamo entrambi senatrici in quel di Sulmona…

  2. Signor Temp non mi sfugge nessun dato. Pezzi della maggioranza di Palazzo San francesco hanno votato e fatto votare Di Nicola, in funzione anti Di Nino.
    Io mi auguravo l’elezione di entrambi, per dare uno scossone più che significativo a chi ci governa qui a Sulmona, anche in chiave regionale. Per ora accontentiamoci della Di Girolamo a cui auguro buon lavoro.

    • E si stupisce e/o rammarica di ciò?
      Cosa trova di diverso dal passato?

      Le lotte di potere politico portano e sono essenzialmente questo, non credo possa affermare che la Di Nino sia fuori da questi schemi… una per tutti la vicenda Cogesa… quindi di che cosa stiamo parlando?

      Ma io resto più dell’avviso che sia stata una scelta “libera” degli elettori, e lo evinco dai risultati elettorali dove:
      PRATOLA PELIGNA:
      Antonella Di Nino
      voti 2112 di cui 178 al solo candidato pari al 51,77%
      F.I. 1499 pari al 39,16%

      Primo Di Nicola
      voti 1365 di cui 63 al solo candidato pari al 33,46%
      M5S 1302 pari al 34,02%

      Federica Chiavaroli
      voti 437 di cui 9 al solo candidato pari al 10,71%
      PD 354 pari al 9,25%

      SULMONA:
      Antonella Di Nino
      voti 4943 di cui 435 al solo candidato pari al 39,06%
      F.I. 2366 pari al 19,93%

      Primo Di Nicola
      voti 4833 di cui 219 al solo candidato pari al 38,87%
      M5S 4614 pari al 34,02%

      Federica Chiavaroli
      voti 1964 di cui 89 al solo candidato pari al 15,52%
      PD 1462 pari al 12,31%

      Tutto questo scollamento di voto, considerate le candidature locali, il loro calibro e la figura istituzionale (Di Nino) io non lo vedo.

      L’unica novità per me resta ed è la sola Di Girolamo.

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