Mense, la gara non arriva. Poker di affidamenti diretti

E sono quattro, quattro affidamenti diretti consecutivi sotto soglia, senza gara, senza bando, senza legge. Roba da far rabbrividire almeno la Corte dei Conti, almeno insospettire l’Anac, far riflettere un po’ più di quanto non abbia fatto finora la magistratura. Perché a Sulmona si continua ad andare in deroga alle leggi e alla legge.
Quarto affidamento diretto, che segue una serie di altri affidamenti diretti e garette sotto soglia: una storia che dura ormai da quattro anni.
Ed è ancora la refezione scolastica al centro dell’ennesima vergogna burocratico-amministrativa, in barba alle promesse, ai piani solenni, agli obiettivi strategici del Peg che entro febbraio dovevano far emanare da palazzo San Francesco una gara di respiro europeo di durata quinquennale.
E ci siamo dovuti sentire anche le lamentele dell’assessore Mariella Iommi, noi del Germe, per aver messo in dubbio che qualcosa sulla vicenda mense non andava, non va. “Tutto procede spedito e regolare” aveva sentenziato la vice sindaca con delega all’Istruzione.
E come no.
Ieri, infatti, ma mica tanto, è arrivato il quarto affidamento diretto sotto soglia: 40mila euro per affidare il servizio, ovviamente alla monopolista Coselp, per un’altra ventina di giorni, 8.988 pasti come da manuale Cencelli fino al 16 marzo, si ipotizza ora, come si era ipotizzato fino al 23 febbraio la volta scorsa, e fino al 23 dicembre quella ancora prima e così via a ritroso per una storia infinita.
La scusa è sempre quella di non interrompere il servizio “nelle more dell’affidamento della gara”, una gara però che non arriva mai.
Quella in corso e che dovrebbe essere conclusa a metà marzo, infatti, non è certo la gara europea, ma è una gara come quelle fatte finora sotto soglia da 200mila euro per arrivare a fine anno scolastico.
Solo che questa volta il giocattolo sembra mostrare qualche inceppo: nonostante la mini gara, che in questi quattro anni ha lasciato alla porta la concorrenza, questa volta non ha risposto solo la Coselp, ma anche la Vivenda di Roma e la Innova di Pomezia.
E chissà se almeno questa volta la concorrenza non darà qualche frutto sperato nell’offerta del servizio, al ritocco dei prezzi, alla qualità del cibo.
Sempre in attesa che la gara vera si faccia, promessa e giurata per febbraio, ma per febbraio non ancora neanche immaginata.

2 Commenti su "Mense, la gara non arriva. Poker di affidamenti diretti"

  1. Caro signor giornalista la signora coselp fa lavorare tutta la valle peligna subequana da lavoro a tantissime operai e a tanti rifornitori.quindi una ditta di fuori nn è un vantaggio x il nostro territorio.

  2. Evviva.. niente gare forever.
    Monopolio forever.
    Sempre nei limiti della legalità… anch’essa forever.
    Ma mi sbaglio… è solo incapacità… mancanza di volontà;
    Ma no.. niente di tutto ciò …. è il comune di Sulmona… Si..si..si!!!
    È la Coselp ovviamente…….ringrazia 🤔.

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