Quale futuro per le aree interne? Se l’è chiesto la lista Potere al popolo – nata da un appello del centro sociale napoletano Ex Opg Je so pazz’ – al Gran Caffè letterario con il candidato all’uninominale alla Camera Alessandro Feragalli, già assessore all’Urbanistica del comune di San Giovanni Teatino e con l’allevatore di Anversa degli Abruzzi Nunzio Marcelli.
Feragalli sostiene che parlare di Aree Interne è riduttivo perché sono portatrici di una grande identità che non si può racchiudere in un termine. “Semmai bisognerebbe parlare di Aree Vitali perché conservano il patrimonio ambientale ovvero la parte più importante del Paese e già solo per questa ragione vanno tutelate. Boschi che il governo Gentiloni vuole deregolamentare con una sveltina di fine legislatura: il Testo unico per la forestazione, che sarebbe meglio chiamare della deforestazione. Ma la conservazione dell’ambiente da solo non basta, bisogna occuparsi dei servizi e delle infrastrutture”.
Per servizi il candidato alla Camera porta ad esempio i presidi sanitari “che vanno mantenuti aperti, soprattutto nelle aree marginali dove la loro esistenza diventa una questione di democrazia”. Infrastrutture come la centrale Snam che va contrastata o l’autostrada alla quale “Toto applica senza vergogna l’ennesima sovrattassa senza nemmeno fare gli investimenti che si era impegnato a fare”. Come si interviene per invertire tutto questo? Con la partecipazione “che significa mettersi nei panni altrui, tutt’altra cosa che la concertazione che si è vista negli ultimi quarant’anni”.
Poi è stata la volta di Nunzio Marcelli, allevatore che delle Aree Interne ha fatto il suo punto di forza, puntando su un’attività volta alla sostenibilità e all’innovazione con la sua intuizione di “adotta una pecora”. Dice Marcelli: “Bisogna cambiare gestione dei territori se si vuole mantenere in vita le peculiarità dei vari paesi. Gli interventi post-sisma sulle abitazioni danneggiate non bastano, come non basta l’atteggiamento della Regione che nelle Aree Interne è in grado solo di rinnovare gli impianti sciistici, importanti ma non esaustivi dei problemi perché concentrano la ricchezza nelle mani di pochi”.
Poi è stata la volta degli interventi dal pubblico tutti volti a sostenere la necessità di votare la lista perché l’unica in grado di dare realmente voce a persone e territori. “Gli ultimi sondaggi la danno al 2.7%” dice il relatore della giornata Giacomo De Fanis “serve un piccolo sforzo di tutti i simpatizzanti e i militanti per arrivare e battere il tanto agognato 3%”.
S.M.
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