Autenticità e determinazione, interventi a salvaguardia dei presidi, tribunale,ospedale, questi i punti su cui battere portando risultati.
Per Elisabetta Bianchi sono due le cieche contraddizioni che hanno governato sino ad ora le scelte in Abruzzo, determinando seri problemi alla geografia giudiziaria e che la politica e le istituzioni dovranno affrontare con coraggio.
La consigliera di Forza Italia, fa ordine e mette sulla bilancia le due incongruenze, partendo dalla prima contraddizione vivente che è rappresentata dal criterio normativo della salvaguardia degli uffici giudiziari nei capoluoghi di provincia che ha determinato la sopravvivenza dei tribunali di Chieti e Pescara, dislocati a pochissima distanza l’uno dall’altro e la soppressione invece dei presidi di Sulmona ed Avezzano accorpati a L’Aquila, che, sottolinea “lasciano invece sguarnito un amplissimo territorio montano, costringendo una moltitudine di popolazione ad attraversare vaste aree interne per raggiungere la loro istanza di Giustizia”.
La seconda aggiunge la Bianchi “riguarda la volontà pervicace del Legislatore di attribuire specifiche materie giuridiche alla competenza esclusiva delle sedi giudiziarie dei capoluoghi di provincia, riducendo così le sedi sub provinciali, come quella di Sulmona, ad uffici di livello inferiore privi di dignità giurisprudenziale, applicando così lo stesso criterio per la qualificazione degli ospedali voluta dal Decreto Lorenzin, che in questo territorio con la squalificazione del nostro presidio sanitario, ha provocato molto danno alla utenza”.
La consigliera Fi ricorda come il suo gruppo abbia contrastato da sempre queste impostazioni “profondamente lesive della parità di accesso dei cittadini alla Giustizia ed alla Sanità che devono essere equamente ripartite nel territorio”.
Per questo incalza “non è pensabile votare in questo collegio elettorale chi, come Federica Chiavaroli, Sottosegretario alla Giustizia, non è riuscita a contemperare con il suo governo, per i territori abruzzesi, l’eccessiva prossimità di due tribunali provinciali e la sparizione di presidi di giustizia nell’Abruzzo interno perorando ostinatamente invece patteggiamenti amministrativi disancorati da obiettivi criteri normativi e fattuali ma gestiti esclusivamente da rapporti di forze politiche tra territori senza ampio respiro né ampia visione d’insieme”.
L’auspicio è che la commissione regionale per la geografia giudiziaria estenda il dibattito sulla dislocazione dei presidi di giustizia all’intero Abruzzo, ridisegnandone, con coraggio, specifica, la proposta di nuove circoscrizioni più funzionali al sistema.
“Sulmona non ha bisogno di politiche asfittiche per cui il sindaco Casini sia leale con la sua città e le faccia comprendere quale futuro politico sta contribuendo a costruire in questa importante tornata elettorale. Perché, conclude la capogruppo di Forza Italia in Consiglio, “Può essere dannoso per un primo cittadino nascondersi dietro il civismo: la città ha bisogno di autenticità e determinazione sia la salvaguardia del presidio giudiziario che quello ospedaliero”.
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