Non c’è l’accreditamento, sfratto agli anziani a Palazzo Mazara

Il gestore della struttura passeggia nervosamente nel cortile fumando una sigaretta: da un momento all’altro potrebbe arrivare la comunicazione che il Comune gli ha preannunciato già ieri sera e per la quale ha dovuto allertare i familiari di oltre una decina di pazienti.
La Casa di risposo per anziani Palazzo Mazara, attigua a palazzo San Francesco, dovrà essere alleggerita di quasi la metà dei suoi ospiti: il Nas, che aveva effettuato un controllo nel settembre scorso, aveva infatti riscontrato la presenza tra i 34 ospiti della struttura di molti anziani non autosufficienti. Persone, insomma, che come ha poi certificato la Asl in visite mediche successive, non potrebbero stare in una struttura senza l’assistenza medico-infermieristica.
Si tratta in sostanza di una violazione delle norme urbanistiche, in base ad una differenza di acronimo che però nasconde una differenza sostanziale, soprattutto dal punto di vista dell’accreditamento sanitario. La Casa di Palazzo Mazara è infatti una residenza per anziani (Ra), e non una residenza sanitaria per anziani (Rsa) o una residenza protetta (Rp), con le ultime due che necessitano di personale infermieristico e soprattutto dell’accreditamento da parte del sistema sanitario.
La violazione sarebbe stata, come dire, maturata nel tempo: alcuni di questi anziani, infatti, sono entrati nella struttura come persone autosufficienti, ma con il passare del tempo, per ovvie ragioni legate all’età, la loro situazione avrebbe man mano richiesto cure diverse. Di qui la necessità, ora, di trasferirli in una residenza specializzata che, in sostanza, vuol dire per queste persone un brusco, improvviso e psicologicamente gravoso trasferimento. Anche perché di strutture accreditate a Sulmona e nella Valle Peligna non ce ne sono. Le più vicine sono quelle di Villalago, Castel di Sangro, Popoli e Tocca da Casauria, sempre che vi siano posti disponibili.
Il provvedimento, già preparato dagli uffici di palazzo San Francesco, dovrebbe essere notificato lunedì prossimo e riguarderebbe 14 pazienti.
Disperati i familiari degli ospiti: “Non è solo un disagio per noi – spiega una signora che ha il padre di 98 anni nella struttura – ma anche e soprattutto per loro. Mio padre è ospite della Casa Palazzo Mazara da due anni e mezzo e qui si trova benissimo. Ha avuto un peggioramento della sua condizione di salute durante il periodo di visita del Nas, ma ora sta abbastanza bene, anche perché abbiamo messo in supporto una badante. Trasferirlo sarebbe un trauma gravissimo, speriamo in una revisione del provvedimento”.

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