La giustizia possibile: a processo per quattro tazzine da caffè

A giudizio per aver “rubato” quattro tazzine da caffè. Neanche un film di Totò sarebbe arrivato a tanto, eppure è quanto accaduto ieri al tribunale di Sulmona dove si è aperto il procedimento penale a carico di Nunzio Gabriele, 54enne dipendente di una società di spedizioni di Sulmona, che si è ritrovato sul banco degli imputati con l’accusa di appropriazione indebita.
Secondo la querelante, che lungi dal pensare a ritirare la denuncia come di prassi il giudice le aveva chiesto prima di iniziare il processo, l’uomo non le avrebbe consegnato quattro piattini (neanche le tazzine complete) che le aveva spedito la Ferrero a seguito di una raccolta punti. Insomma un presunto danno da qualche euro, che però ha convinto la donna, residente a Roccacasale, a chiedere “giustizia”.
“Perché dopo il mio reclamo – ha detto la parte offesa – la Ferrero mi ha mandato un altro pacco, ma conteneva tazzine da the e non da caffè”.
Una scena surreale davanti alla quale i presenti, togati compresi, non hanno potuto nascondere un certo imbarazzo.
“Tanto più che il mio cliente – spiega Serafino Speranza, legale dell’uomo – in realtà quella merce l’aveva consegnata dopo diversi tentativi, perché la donna non era mai in casa”.
Dopo aver consumato soldi pubblici, tempo e riscaldamento per l’udienza di ieri, ora il “grave danno” sarà oggetto di un’altra seduta di giudizio che si terrà a marzo e nella quale, in barba alla criminalità organizzata, finalmente si avrà giustizia di questo grave episodio che ha attentato alla sicurezza nazionale.
Totò, se fosse ancora in vita, ne avrebbe fatto un capolavoro cinematografico.

1 Commento su "La giustizia possibile: a processo per quattro tazzine da caffè"

  1. se è stato commesso un illecito è giusto che si proceda e non sta a noi giudicare se l’azione ha valore economico irrisorio o meno. Il giudice preposto accerterà come sono andate effettivamente le cose.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*