E insomma, altro che “scelta condivisa” come sostiene il sindaco Annamaria Casini, il rimpasto, avvicendamento, cambio in corsa della giunta, con la sostituzione di Alessandra Vella con Antonio Angelone, rischia di rendere insanabile quella frattura che era già evidente in seno alla maggioranza.
A metterlo nero su bianco, questa volta, è un fedelissimo della sindaca e di Gerosolimo: il consigliere Andrea Ramunno che già qualche giorno fa aveva fatto oscillare il termometro della febbre di coalizione.
Ramunno parla di “dimissioni forzate dell’assessore Alessandra Vella”, di “scelta non condivisa dalla coalizione”.
Il sindaco “si sbaglia ancora sui metodi utilizzati, come avvenuto più di una volta in questi 18 mesi di amministrazione – scrive Ramunno -. Nei prossimi giorni chiederò la sottoscrizione di un documento programmatico che impegni tutta la coalizione su questioni concrete da portare avanti nel breve, medio, lungo periodo perché la città aspetta delle risposte, non nomine continue. Se ciò non dovesse avvenire, metterò in discussione la mia esperienza di consigliere comunale facendo innanzitutto autocritica sull’impegno profuso in questo anno e mezzo”.
E insomma si traballa a palazzo San Francesco, d’altronde lo stesso assessore Vella ieri ha affidato a Facebook il suo garbato ma deciso sfogo: “Questa mattina ho preso atto, con stupore, della volontà del sindaco di nominare un nuovo assessore e ho rassegnato le dimissioni”.
Come lei, dell’avvicendamento, nessuno o quasi sapeva niente tanto tra i consiglieri, quanto all’interno della stessa giunta. Si sta insomma come foglie sugli alberi d’autunno, per addolcire con la poesia.
Perché è facile che un giorno, all’alba del 5 marzo, ad esempio, uno si svegli la mattina e non si ritrovi più con i gradi di assessore. O con quelli da sindaco.
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