È una Piazza XX Settembre gremita – come sa esserlo solo nelle grandi occasioni – anche se l’orario è insolito per un comizio politico: le 21.00. Sul palco si attende Alessandro Di Battista che insieme al candidato Premier Luigi Di Maio è il vero leader del Movimento 5 Stelle. Intervengono i candidati alla nostra circoscrizione: Gabriella Di Girolamo – in seconda posizione al proporzionale al Senato -, cittadina e attivista di Sulmona che rivendica il suo impegno contro la centrale Snam, Primo Di Nicola – candidato all’uninominale al Senato – che anche lui si lancia in un appello contro la Snam e a favore delle energie rinnovabili e dei progetti che valorizzino il territorio e Daniele Del Grosso che parla dell’alleanza trasversale che i partiti hanno creato per distruggere il Movimento 5 Stelle.
Poi è il momento di Dibba, accolto come una vera rockstar con cori da stadio. Lui si muove a lungo sul palco, saluta e abbraccia tutti, si trova a suo agio. Le piazze piene di questo suo tour parallelo a quello di Di Maio gli stanno trasmettendo evidentemente molta fiducia. Un boato lo accompagna quando prende la parola, viene spesso interrotto dall’esuberanza dei presenti ma è un Di Battista diverso, a tratti insolito da come abbiamo imparato a conoscerlo in questi anni. I toni sono pacati, la voce rassicurante, parla da candidato Premier. È il vero asso nella manica del Movimento. In caso di ritorno alle urne a stretto giro molti dei volti noti non potrebbero ricandidarsi a causa del limite dei due mandati mentre il Dibba, che a queste elezioni non è candidato, sarebbe il candidato Premier naturale.
Con un discorso studiato nei minimi dettagli parla di tutti i temi cari al movimento: dai rimborsi elettorali alla contrarietà al finanziamento pubblico ai partiti, dalla corruzione politica ai politici condannati presenti nelle liste, dal reddito di cittadinanza e all’immigrazione. Il pubblico applaude, è motivato a dovere, pronto ad affrontare queste due settimane di campagna elettorale che saranno decisive per le sorti del Paese ma anche e soprattutto per il Movimento 5 Stelle.
Ma quella di ieri non è stata solo la giornata dei 5 Stelle perché in città hanno sfoderato un big anche Liberi e Uguali che hanno invitato al Gran Caffè letterario il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.
La volontà di avere proprio Rossi a Sulmona è legata al fatto che Abruzzo e Toscana sono regioni che vivono gli stessi disagi legati soprattutto alle Aree Interne. Rossi ha ribadito che la sua volontà di abbandonare il Pd è stata dettata dal fatto che quel partito non aveva più nulla di sinistra, poi ha illustrato i punti più importanti del programma di LeU come la necessità di potenziare scuola e sanità pubblica e di riformare l’economia investendo in maniera seria nelle rinnovabili.
Oltre a Rossi sono intervenuti i candidati locali come la sulmonese Renata Donatelli – seconda nel listino proporzionale del Senato – che ha ribadito come la sua candidatura sia volta a mantenere alta l’attenzione sulle Aree interne che vengono sistematicamente private di servizi essenziali e opportunità lavorative e in cambio ricevono ecomostri come la centrale Snam. Infine è stata la volta dei due candidati Fabio Ranieri – capolista al Senato che ha criticato aspramente il governo nazionale Pd e quello regionale e della consigliera comunale di Bussi Sonia Del Rossi – candidata all’uninominale alla Camera.
Un giorno di piazza, dentro e fuori, insomma, che riaccende e riscalda una campagna elettorale finora piuttosto sottotono. Un giorno di piazza per i 5 Stelle e LeU, a fronte delle visite “private” del governatore D’Alfonso (ieri a Sulmona ospite di un’azienda alimentare) e delle cene, sempre private: quelle che il centrodestra, orfano di Fratelli d’Italia, ha tenuto, sempre ieri, nella villa dell’ex sindaco Federico.
Savino Monterisi
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