Sisma, Forza Italia e Sulmona Città Sicura: “Innalzare il livello di prevenzione”

Innalzare il livello di prevenzione degli edifici privati. A questo aspira Forza Italia Sulmona che sabato scorso, con l’associazione Sulmona Città Sicura, ha dato vita ad un incontro incentrato in particolar modo sulla situazione del centro storico dove, a fronte dei quasi 25mila abitanti, vi vivono 3mila persone. Secondo Fi le criticità devono essere arginate attraverso uno studio sulle strutture con gli interventi edilizi più consoni per renderle più sicure. A proposito l’associazione ha già iniziato la schedatura degli edifici, ora per il centro, ma che poi si allargherà al resto della città.

Al vaglio nell’incontro ci sono stati diversi problemi che attanagliano il settore a partire dalle pratiche del sisma 2016 finite in un “ufficio fantasma” di Teramo dove “Sono centinaia le pratiche bloccate negli scaffali- denuncia il coordinatore locale Fi, Antonio Menchinelli-. Un modello di gestione della fase post sisma che sta facendo rimpiangere il modello L’Aquila 2009 voluto da Berlusconi e Bertolaso che di certo ha dato concrete risposte nel breve e medio periodo”. Poi c’è stata la questione degli Utr in chiusura a maggio 2018 e che comporterebbe un grave danno alla ricostruzione anche del fuori cratere. “Accentrare l’esame delle pratiche presso l’ufficio centrale per ricostruzione di Fossa (USRC)- sottolinea Menchinelli- sarebbe un altro schiaffo ai territori delle aree interne. Ne conseguirà un rallentamento delle istruttorie e di tutta la ricostruzione in generale e per questo riteniamo che sia inconcepibile in questa fase fermare una filiera che sta ben lavorando”. Su questo dovranno concentrarsi il nuovo governo ed i parlamentari abruzzesi.

Infine è stata discussa anche la situazione di “stallo” dell’ufficio sisma di Sulmona con le pratiche “paralizzate” e gli “enormi ritardi nel pagamento dei crediti delle imprese che, dopo aver svolto i lavori e anticipato il costo di materiali e personale per diverse centinaia di migliaia di euro, non trovando liquidità, con esposizioni bancarie non più sostenibili stanno mettendo a rischio la loro vitalità”.