Lo ha annunciato qualche giorno fa Jacopo Lupi, editore della Lupieditore, libraio di Punto e a Capo e anche scrittore, della sua presenza a Milano per la Fiera dell’Editoria “Tempo di libri”. Un lavoro, una passione, un mercato difficile e che non fa sconti quello dell’editoria. Un viaggio che prosegue con qualche difficoltà e tante soddisfazioni, ora verso la sfida dell’evento milanese dall’8 al 12 marzo con il suo catalogo che conta, ad oggi, 40 pubblicazioni cartacee e più di 100 ebook.
Cosa significa per un giovane editore essere presente alla fiera dell’editoria di Milano?
Sicuramente un punto di partenza. E’ una tappa fondamentale di crescita personale e professionale perché ci permetterà di confrontarci con realtà più grandi e più rinomate di noi; ci permetterà di farci conoscere dal mondo dell’editoria che conta e soprattutto ci permette di mostrare chi siamo e cosa vogliamo offrire ai lettori e agli aspiranti autori. Essere in una fiera importante poi mi rende orgoglioso come editore perché ho la possibilità di dire grazie a tutti i nostri autori che hanno creduto in noi e allo stesso tempo soprattutto ai lettori che scelgono i nostri titoli.
Quali sono i passi per raggiungerla: quanta e quale strada è stata percorsa?
In quasi tre anni la strada è stata lunga e sicuramente non priva di difficoltà. Si è passati dalla difficolta del far emergere i propri libri all’interno di un mercato aggressivo e saturo, alle cattiverie di colleghi invidiosi, alle incomprensioni con autori che magari non comprendevano le difficoltà di fare un mestiere del genere e cercare di farlo al meglio. Ma con la costanza, il lavoro e soprattutto l’entusiasmo che ci spinge siamo riusciti a superare ogni incomprensione, ogni ostacolo e invidia e abbiamo imboccato la strada che ci sta dando ogni giorno un infinità di soddisfazioni, e Milano non è che il punto di partenza. Ho cercato di abbattere i tempi e avere un catalogo ricco il prima possibile, così da poter partecipare alle fiere che contano, proprio perché l’editoria è un mercato davvero difficile, ci sono una infinità di case editrici e vengono prodotti una infinità di libri l’anno, farsi conoscere cercando di abbattere i tempi della gavetta è fondamentale.
Il mercato del libro al giorno d’oggi: come un casa editrice riesce a stare al passo con i tempi? E qui in Valle Peligna?
Una casa editrice oggi in Valle Peligna ma credo proprio in tutta Italia, per stare al passo con i tempi non deve barricarsi dentro una trincea di autocompiacimento e autocelebrazione, e ce ne sono molte così, ma deve aprirsi al mercato che cambia, al mondo che cambia e alla tecnologia che avanza. Ogni giorno la Lupieditore cerca strumenti nuovi di promozione, di distribuzione e nuovi servizi e aiuti da offrire agli autori e ai lettori. Siamo attenti alle nuove tendenze e cerchiamo di rinnovarci giorno per giorno. In tre anni ho già stravolto più volte l’estetica dei nostri libri proprio perché siamo alla continua ricerca e di spunti nuovi. In Valle Peligna come dicevo non è molto diverso, purtroppo abbiamo la tendenza negativa a dire che qui è peggio che altre parti, senza però sapere bene come funziona in altre parti. Per quanto riguarda il mercato del libro credo che le tendenze siano le stesse che in tutta Italia e non credo proprio che sia un mercato in discesa, anzi, posso dire da editore e libraio che vedo tantissimo entusiasmo attorno, dai lettori, dagli scrittori e di tutti gli addetti ai lavori nel mondo del libro.
Come deve essere un autore per essere pubblicato?
Innanzitutto deve credere in quello che sta facendo e perché lo sta facendo. Non amo molto gli autori che scrivono per mostrare la propria intelligenza o semplicemente per mostrarsi. Cerco autori che hanno il fuoco dentro, non fuori, un fuoco che li fa svegliare presto la mattina e li fa andare a letto a notte inoltrata solo perché hanno un sogno ardente che gli brucia il petto. Cerco autori a cui il sacrificio non interessa ma sono focalizzati verso l’obiettivo, anche perché per farsi strada da una piccola casa editrice il lavoro è davvero duro, per questo cerchiamo autori che ci credono e lottano insieme a noi.
Chi, dei tuoi, porterai a Milano e quali nuove uscite ci attendono?
Tutti i nostri autori saranno presenti. Molti saranno fisicamente in fiera e presenteranno il proprio testo al grande pubblico. Ma anche gli assenti avranno modo di essere presenti. Non sono impazzito, voglio dire che da mesi stiamo lavorando alla Fiera e abbiamo registrato video interviste di tutti gli autori che manderemo durante la fiera. In questo modo anche chi non potrà esserci per lavoro o altro, ci sarà e farà sentire la sua voce. Ho voluto fortemente questo perché credo che questa deve essere una grande opportunità per tutti, nessuno escluso.
“Da questo momento bisogna crescere, bisogna diventare grandi”, tue parole: che tipo di evoluzione sta preparando la Lupieditore?
Una evoluzione nella sua forma e nella sua distribuzione. Stiamo sistemando molte cose per quanto riguarda la distribuzione dei nostri libri che ci darà ancora più visibilità. Purtroppo, per ora, ho le mani legate e la bocca cucita perché stiamo definendo dei contratti di collaborazione e non posso sbilanciarmi, ma ci saranno novità grandiose per i nostri autori e soprattutto per i nostri lettori. Per questo bisogna aspettare dopo la fiera perché in quei giorni definirò ogni cosa.
Non solo editoria, ma anche una libreria nata un po’ anche come luogo di incontri: come procede il progetto?
Il progetto va benissimo anzi si sta allargando con collaborazioni nuove e stimolanti con le scuole, con i bar e i locali della città, con il cinema e le associazioni. Anche perché il mio sogno era proprio questo, non fermarsi ad essere un negozio che vende i libri, ma un punto di riferimento per tutti quelli che vivono di libri e che vogliono far vivere i libri.
Jacopo Lupi scrittore: ci sono nuovi libri in vista dopo “Io non amo”?
Anche in questo caso ci saranno belle novità, ormai sono anni che lavoro a un nuovo progetto e credo e spero che quest’anno vedrà la luce. Siamo in correzione ed in fase di editing e ancora non ha un titolo e soprattutto non voglio mettermi fretta, ma entro la fine del 2018 sicuramente avrò qualche notizia in più
Tre consigli ad un aspirante scrittore.
Credere fortemente in se stessi e nel proprio lavoro, entusiasmo e soprattutto tanta formazione, se non volete frequentare corsi , scrivete, buttate e riscrivete, leggete tanto e dimenticate quello che avete letto e rileggete ancora.
Simona Pace
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