Sarà un’opera scultorea in legno, quella che a breve, si affaccerà in piazza Capograssi.
La giunta comunale ha approvato, lo scorso 1 febbraio, il progetto che vedrà la realizzazione, nell’area verde antistante il Palazzo di Giustizia, di una scultura che utilizzerà tronchi abbattuti nelle nevicate degli anni scorsi.
A realizzarla, l’artista Marco di Iorio, autore anche del presepe ligneo in Porta Napoli, un lavoro donato alla città dall’associazione Ars (Azione, Ricerca e Sviluppo), che a proprie spese, con contributo della Banca Cassa di Risparmio, senza nessun onere finanziario da parte del Comune, come specifica la delibera, ha sviluppato il progetto.
L’opera offerta dunque alla Sulmona del Bimillenario, un omaggio al poeta e un’occasione per valorizzare il punto in cui questa sorgerà, spiega, il presidente di Ars, Franco Iezzi, della quale il Comune diverrà proprietario e custode, ha un valore stimato di 7mila euro. I lavori partiranno il prossimo sabato e avranno un’evoluzione artistica nei giorni a seguire grazie alla capacità soprendente di plasmare il legno attraverso l’uso dello strumento, la motosega, e dare suggestiva forma alla materia.
La rappresentazione vedrà raffigurata, come da progetto, un aspetto delle Metamorfosi ovidiane, anche se al momento esiste solo un disegno del progetto che neanche Iezzi sa come sarà concluso. L’opera vede però protagonisti Dafne e Medusa che si uniscono nella loro plasticità e danno vita a delle sedute. La centrale indicherà il trono di Ovidio che conterrà uno scudo ovale con un foro a simbolo di una finestra dalla quale il visitatore avrà la possibilità di affacciarsi e viaggiare nel tempo. Lo stessa apertura sta a rappresentare il volto di Apollo, di Perseo e di Ovidio. La funzione pratica è quella dello schienale, quella simbolica è nella protezione, la stessa rappresentata dallo scudo che permise a Perseo di sconfiggere Medusa. E’ proprio lo scudo ad unirsi al trono e a dare forma alla sagoma del braccio di Ovidio sulla quale le persone potranno sedere poggiando il mento e assumere la posizione del poeta pensatore. La struttura sarà ancorata ai monconi dei cipressi tagliati anni fa.
Un’opera evocativa che aprirà al percorso ovidiano come nella descrizione di Ars: “Si materializza quindi una nuova metamorfosi non più quella fisica ma spirituale che consiste nel voler condividere il pensiero di Ovidio contornato dalle sue creazioni e viaggiare fino ad arrivare a duemila anni indietro nel tempo”.
Iezzi deve essere d’altronde molto affezionato al numero duemila: diciotto anni fa realizzò, sempre nei giardinetti di piazza Capograssi, un’opera in acciaio che rappresenta il numero 2000 (di qui il titolo “2000&beyond”) proteso verso il cielo e una cui copia è stata realizzata anche a Betlemme, con l’auspicio di un messaggio di pace e fratellanza tra i popoli.
Da allora, in verità, non è andata troppo bene; sperando che questo nuovo monumento porti più fortuna ad Ovidio.
Anna Spinosa
in passato, i tronchi abbattuti o volutamente tagliati ,madre natura decide,venivano donati (legna da ardere) ai bisognosi,o venduti alla migliore offerta…esigenze di cassa…ora la magica” cultura ” li trasforma in progetti, addirittura in opera d’arte,naturalmente solo per amici ed amici degli amici,motoseghe escluse,metamorfosi,finestre,meduse si,pensatori forse…
comunque “feudo” d’arte in mutamento…spot pubblicitario.