Annuncia di adire le vie legali, che insomma querelerà chi lo accusa di brogli elettorali. Il presidente reggente del Centro anziani, Giacomo Spinosa, ha già fatto richiesta di accesso agli atti e controdedotto le accuse che gli sono state mosse all’assessore al Sociale Mariella Iommi.
“Non c’è stata alcuna irregolarità nelle operazioni di voto – spiega – le schede erano tutte vidimate con timbro e le urne erano quelle di quattro anni fa. E’ chiaro che c’è qualcuno che ha deciso di farmi la guerra, ma non posso tollerare oltre che si metta in discussione la legittimità degli atti”.
Spinosa ammette che una degli eletti è sotto la fascia di età prevista (sessanta anni), “ma è da anni che questa regola viene superata – continua – gli stessi che oggi hanno chiesto l’annullamento delle elezioni, non avevano ancora sessanta anni quando si sono iscritti e per giunta non sono neanche pensionati”.
Poi la questione che è il casus belli della guerra all’interno del Centro, quella del bar: “Ho dovuto, sono stato costretto, a chiedere la revoca del servizio, perché il Demanio ha detto chiaramente che l’attività non è consentita – continua Spinosa – è vero che la lettera del Demanio è dello scorso anno, ma ho aspettato a chiedere di chiudere il bar perché c’era un contratto in vigore e perché nel frattempo speravo che il Comune acquisisse la piena proprietà dell’ex caserma Pace, superando quindi il problema dell’autorizzazione”.
La questione, c’è da starne certi, non finirà qui, continuerà sui banchi del tribunale, ma soprattutto su quelli della politica che, finora, è rimasta in silenzio. Il Comune deve d’altronde ancora nominare i suoi due consiglieri e deve farlo passando per il consiglio.
Vista la situazione, il clima avvelenato e le lotte intestine, forse, sarebbe il caso di mettere a capo del comitato di gestione (che non è stato ancora ricostituito) proprio un delegato del Comune, una sorta di commissario che sia in grado di far tornare la serenità alla terza età.
Commenta per primo! "Querele e querelle, il Centro anziani allo sbando"