La vicenda del bar abusivo, ovvero della dismissione e sua sostituzione con distributori automatici nel Centro anziani di Sulmona, perché uno già se lo vede l’ultraottantenne calci e spintoni a far scendere la zerocinque d’acqua, è solo la causa o forse l’effetto di una guerra della terza età che sembra aver superato e di molto, a Sulmona, il limite del “sociale”.
Così gli “elmetti bianchi” di quella che dovrebbe essere una struttura aggregativa, sono passati allo scontro finale e in campo hanno portato le armi pesanti.
Ieri infatti, un gruppo abbastanza nutrito di soci del Centro ha depositato in Comune, all’attenzione di tutto il consiglio, una richiesta formale, con tanto di intervento legale, per l’annullamento delle elezioni che si sono svolte, tra mille polemiche, nel novembre scorso.
I motivi sono i presunti brogli che hanno falsato la scelta del direttivo, dove i più votati sono risultati essere il presidente e vicepresidente uscenti Giacomo Spinosa e Paola Celeste.
Secondo i firmatari della richiesta-esposto il 16 novembre scorso nella sede di via Morrone dell’ex caserma Pace si è consumata una messa in scena che in confronto le elezioni in Myanmar sono un esempio di democrazia.
Assemblee dell’ultimo minuto per indirizzare il voto, urne con aperture facilmente violabili e senza sigilli, lasciate incustodite per ore, schede elettorali senza vidimazione e che sembrano essere lievitate a fine serata rispetto alla reale affluenza ai seggi, parenti di anziani con handicap che avrebbero votato al posto degli aventi diritto, picchettamento dei candidati davanti e dentro i seggi da una parte e allontanamenti e messa alla porta di altri rivali dall’altra, elettori e candidati residenti in altri Comuni o al di sotto dell’età consentita (con una candidata addirittura appena 42enne), regolamento elettorale approvato in modo illegittimo.
Accuse, quelle dei firmatari, tutte da dimostrare, ma che di certo non restituiscono l’idea di un ambiente sereno e pacifico quale dovrebbe essere un centro di aggregazione sociale come quello del Centro anziani.
Tant’è che i firmatari ora chiedono che vengano annullate e ripetute le elezioni, questa volta con l’intervento diretto nelle operazioni di scrutinio di delegati comunali e la presenza della polizia municipale a garantire il rispetto del voto democratico e l’espulsione dei consiglieri illegittimi, anche perché sotto la soglia d’età del tesseramento.
In fondo il Centro anziani, che occupa una struttura pubblica, è diretta emanazione del consiglio comunale, il quale ha nel direttivo due consiglieri nominati dall’assise di palazzo San Francesco (non ancora sostituiti) e tre da parte dei sindacati.
E poi dicono ai giovani…
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