Autovelox “in affitto” per fare cassa, insorge l’opposizione

Il rinnovo è stato deliberato stamane nella giunta comunale di Pettorano sul Gizio, ma di quella convenzione con la Peg Servizi  S.r.l., sugli autovelox “in affitto”,  non ci sarebbe alcuna specifica. A farlo notare il capogruppo di opposizione, Carmelo Pantè, sull’Albo Pretorio la delibera sarebbe carente dell’allegato sulla convenzione, il dubbio poi avanzato è se sia legittima l’esternalizzazione del servizio.

Una scelta, quella degli autovelox, presa dall’esecutivo perché le principali analisi sugli incidenti stradali individuano nella velocità eccessiva il principale  fattore di rischio per gli incidenti in ambito urbano ed extraurbano.

Ma l’opposizione, sul noleggio delle apparecchiature per il rilevamento della velocità il cui costo per ogni singola uscita è pari 180 euro per un periodo di due mesi, non ci sta, la minoranza quegli autovelox “per fare cassa” non li vuole proprio. “Una tassa di scopo”, perché spiega Pantè, in quel tratto sulla strada statale 17, da Pettorano a Rocca Pia, in discesa o in salita a seconda della direzione, risulta impossibile andare sotto i 50 chilometri orari, velocità imposta dall’Anas per cautelarsi da possibili incidenti data la presenza di animali selvatici. Una divieto, che non avrebbe né capo né coda dato che si parla di un carreggiata fuori dal centro urbano, in una statale.

La minoranza esprime le sue rimostranze, “non sarebbe un modo corretto di agire” perché nonostante le rassicurazioni sulla soglia dei chilometri orari, che non sarà fedele ai 50 chilometri, il disinteresse resta verso chi transita quotidianamente in quel tratto, una scelta per il consigliere inconcepibile. “Cittadini, utenza, vessata due volte, primo perché non è possibile andare a quella velocità imposta e secondo perché nessuno si è occupato di posizionare dissuasori e sistemi per allontanare il rischio degli animai selvatici”. È chiaro contro la scelta della giunta, “Pioveranno multe e a pagare saranno le tasche dei cittadini, siamo di fronte una contraddizione palese”, il Comune dovrebbe invece intervenire con Anas e chiedere alla società la soluzione ossia introdurre i famosi dissuasori. Autovelox della discordia, per i cittadini il rischio multa sembrerebbe proprio dietro l’angolo, dove inizia il rettilineo.

A.S.

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