Il provvedimento è arrivato ieri sera a sorpresa, anche perché qualche giorno fa appena era stata notificata ai legali dei ventiquattro dipendenti comunali invitati a dedurre dalla Corte dei Conti un anno fa, un ulteriore avviso di proroga delle indagini fino ad aprile. I giudici contabili, invece, hanno bruciato i tempi (si fa per dire) e ieri hanno rinviato a giudizio diciotto dei ventiquattro dipendenti che erano stati da loro attenzionati (sui quarantaquattro totali coinvolti nell’inchiesta) in relazione alla vicenda dei furbetti del cartellino.
Gli importi richiesti come risarcimento, tra danno per il mancato lavoro e danno all’immagine, è così quasi stato dimezzato, passando dall’oltre mezzo milione di euro a circa 300mila euro complessivi.
Il prossimo 19 giugno, quindi, diciotto dipendenti di palazzo San Francesco dovranno difendersi davanti alla Corte in merito alle contestazioni per l’assenteismo, per l’uso improprio dei loro badge e per il danno all’immagine procurato all’ente, finito, nel settembre del 2016, nell’occhio del ciclone mediatico per l’elevato numero di casi che sarebbero stati riscontrati dalla guardia di finanza tra la primavera e l’estate di quello stesso anno.
In particolare la Corte dei Conti ha rinviato a giudizio sedici tra semplici dipendenti e funzionari a cui sono stati richiesti poco più di 10mila euro ciascuno di cui gran parte come danno all’immagine (Marco Chiavari, Patrizia Ciniglio, Rosanna D’Aurelio, Giovanni Del Signore, Armando Di Pietro, Antonella Di Placido, Sabrina Di Placido, Alessandro Ginnetti, Antonino La Porta, Rita Mastrangioli, Stefano Pezzella, Venanzio Piccoli, Mirella Santilli, Ivana Sfronsone, Anna Rita Spagnoli e Felicia Vanacore) e due dirigenti e cioè Filomena Sorrentino a cui viene richiesto un risarcimento di poco più di 38mila euro e l’ex segretario Gianpaolo Santopaolo nei confronti del quale la richiesta di risarcimento della Corte dei Conti resta abbastanza alta (70mila euro). Scagionati invece dal procedimento della Corte dei Conti i dipendenti Quirino Cianfaglione, Amedeo D’Eramo, Aldo Della Valle, Fernando Di Bartolomeo, Claudio Di Iorio e Carla Grossi.
Di questi diciotto quasi tutti sono poi stati raggiunti già da avviso di garanzia da parte della procura di Sulmona per l’inchiesta penale, anch’essa ormai agli sgoccioli e per la quale si attende solo che il magistrato Stefano Iafolla decida quali dei ventiquattro indagati dovranno per lui essere sottoposti a processo (ma sembra che alla fine non saranno più di dieci). Dei diciotto raggiunti da rinvio a giudizio da parte della Corte dei Conti, infatti, solo in tre non sono indagati nel procedimento penale e cioè Antonino La Porta e i due dirigenti Filomena Sorrentino e Gianpaolo Santopaolo.
Altra questione, invece, per i procedimenti disciplinari di cui, in verità, si è persa traccia. L’incaricata e pagata dal Comune per dirimere le controversie, Silvia Kranz, non ha finora ancora preso alcun provvedimento e questo nonostante i termini dei 120 giorni, da lei stessa indicati a maggio dello scorso anno, per concludere la procedura, siano scaduti ormai da tre mesi. Cosa che potrebbe portare anche ad invalidare eventuali sanzioni che verranno decise.
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