Se la politica e le amministrazioni hanno i loro tempi, molto lunghi il più delle volte, a far sognare un altro corso Ovidio, più a misura d’uomo e valorizzato nelle sue emergenze architettoniche, ci pensano i ragazzi del liceo artistico Mazara. “Un organismo urbano vivo, capace di reinventare le proprie forme per adeguarle alle possibilità più avanzate che la nostra generale civiltà ci consente” si spiega nel progetto. Un lavoro che mira alla riqualificazione di una buona fetta di corso, quello abbandonato dal “passeggio” e, di conseguenza, dai commercianti. “Una parte in profondo declino, marginalizzata dal trasferimento delle funzioni vitali che la caratterizzavano, ma anche dalla contaminazione di forme incoerenti incapaci di formare luoghi”.
Dal dipartimento di architettura del liceo sulmonese l’esigenza di costruire una alternativa a questa zona di Sulmona è naturale. “Non è la prima volta che ci occupiamo di progetti urbani a livelli qualitativi molto alti e su temi importanti” spiega il professore Sergio Berardi. In effetti i ragazzi si sono già cimentati in un progetto nell’area del parcheggio in zona Japasseri, ad esempio, e nella zona adiacente il monumento di Celestino V sempre con ottimi risultati.
Ciò che hanno pensato per il corso sud e su fino a San Francesco riguarda, principalmente, la valorizzazione dei monumenti presenti, a partire dalla chiesa di Santa Lucia fino a Porta Napoli, un tratto totalmente da pedonalizzare. L’idea, poi, è quella di un intervento importante attorno alla Porta, in particolare occultando le fondazioni attraverso un paravento di aiuole, al momento a vista perchè il livello stradale è stato abbassato. In questo modo si riporta il monumento all’origine. “Il residuale traffico veicolare del corso verrà, per questo, fatto defluire per via della Cona” indica il progetto.
Nuova pavimentazione anche per piazza Vittorio Veneto e piazza San Francesco da Paola con l’obiettivo di definire al meglio lo spazio. “Il progetto di riqualificazione urbano- spiega Berardi- prevede interventi sulle due piazze che oggi vengono percepite come incroci”, “vuoti urbani” utilizzati solo “per smistare il traffico dei veicoli”. Quindi omologare la pavimentazione lungo Viale Mazzini spostando l’asse della strada e ponendo, di conseguenza, a vista “naturale” la chiesa di San Francesco, con due viali laterali, aree verdi e fontane incavate. Gli attuali giardini vengono così sostituiti da due nastri pedonali rialzati, arricchiti da alberature e panchine giocando sui colori che si muovono tra il grigio ed il bianco. Il traffico, in questo caso, è veicolato all’interno di tracciati ristretti.
Tutto questo con l’entusiasmo che contraddistingue i ragazzi nel mettere in pratica ciò che assimilano di lezione in lezione, non solo teoria insomma. “Hanno fatto un bel lavoro- commenta la dirigente, Caterina Fantauzzi- questi ragazzi fanno cose interessanti”. Una vera pratica che parte dallo studio del territorio e prosegue con il progetto vero e proprio. Una palestra per i futuri architetti del territorio, chissà, per ora in grado di far sognare una Sulmona sempre più bella.
Simona Pace
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