Il mistero dell’audizione. I comitati contro l’amministrazione

La maggioranza ora vuole “ricucire”, “recuperare il rapporto” con i comitati cittadini per l’Ambiente, come confessa il consigliere Mauro Tirabassi al termine della conferenza stampa del sindaco. Quel gesto, quel diniego, fatto dalla presidente del consiglio Katia Di Marzio venerdì scorso negando ai comitati di intervenire in Aula, di fatto smentisce, però, tutte le buone intenzioni.
“Non c’è stata nessuna richiesta ufficiale da parte di nessun consigliere durante la riunione dei capigruppo di far intervenire i comitati – giustifica Fabio Pingue – per noi i comitati sono essenziali nella battaglia contro Snam”.
Ma così non è a sentire l’opposizione che si era fatta promotrice dell’audizione dei comitati tanto in una commissione Ambiente che non è mai stata convocata, quanto nella riunione dei capigruppo fatta durante il consiglio. “Ho preteso che venisse messa a verbale la mia richiesta – chiarisce il consigliere di Sbic, Maurizio Balassone – ricordo chiaramente di aver fatto presente la necessità di dare la parola ai comitati, anche solo ad un loro portavoce proprio per il contributo che potevano dare alla discussione e per un fatto di giustizia, essendo stati sempre in prima linea contro il progetto Snam. Chi dice il contrario dice il falso”.
Al di là dell’intervento negato, però, i comitati sono furiosi nei confronti dell’amministrazione comunale, anche e soprattutto per il tanto troppo tempo perso dalla notizia del via libera dato dalla Presidenza del consiglio dei ministri: “Il consiglio comunale è stato negato e rinviato di ben 20 giorni. Un consiglio, come l’assemblea del 23 dicembre, che ha visto ancora l’assenza della sindaca! – scrivono i comitati – Prima del consiglio comunale di venerdì scorso, nella riunione dei capigruppo era stata ipotizzata una commissione Ambiente richiesta dalla minoranza per l’innegabile gravità della situazione e il peso delle decisioni da assumere: commissione che era stata promessa in  primo momento e poi negata. La delibera che il consiglio comunale si accingeva ad approvare non presentava alcuna sostanziale modifica  rispetto alle precedenti. L’unica integrazione significativa, oltre all’incarico conferito ad un legale per il ricorso, riguardava l’impegno a costituire una commissione di esperti: un gruppo multidisciplinare di tecnici (ingegneri, biologi, esperti di qualità dell’aria, sismologi, strutturisti….). La richiesta di nominare tecnici specialisti era stata fatta dai comitati sin dall’insediamento di questa giunta e riproposta nell’incontro con la sindaca ad ottobre dello scorso anno, sottolineando l’urgenza e quanto le precedenti amministrazioni, locali, provinciali e regionali (e la giunta D’Alfonso), erano rimaste sorde a tale richiesta”.
E sostanzialmente continuano ad esserlo, considerando che la commissione, seppur deliberata, non sarà costituita a breve, non entro i termini del ricorso al Tar che pure avrebbe dovuto supportare.
Chiedono atti concreti i comitati, anche all’assessore regionale alle Aree interne e recriminano il fatto che non sia stata concessa loro la parola, “pur potendo il presidente autorizzarci. Si traggano le dovute conseguenze – chiedono i comitati – per questo comportamento antidemocratico della presidente del consiglio comunale”.

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