Erano stati rassicurati ad inizio estate i dipendenti e con loro,il sindaco di Goriano, Rodolfo Marganelli, che ce li ha in casa, il sindaco di Sulmona, Annamaria Casini, e l’assessore regionale alle Aree Interne, Andrea Gerosolimo, ma dei pagamenti necessari a sostenere il personale dell’Utr (il numero 7) di Goriano non si è vista neanche l’ombra.
Che ci sia la copertura finanziaria è indubbio, lo aveva detto allora anche il sottosegretario De Micheli che l’origine dell’inguacchio era esclusivamente tecnico e non economico, ma nei fatti il 2017 è allo scoperto, un anno intero di stipendi in arretrato, non spiccioli. “Il problema è che è difficile anche capire dove si sono bloccati questi soldi” confessa Marganelli che parla di “labirinto di burocrazia”. Nei fatti, a parole povere, non si capisce in quale ufficio l’iter procedurale si sia arenato. E va bene che “i flussi di cassa sono lunghi”, come ha ammesso anche Sandro Ciacchi, parte del gruppo di coordinamento, ma un anno intero è oggettivamente un periodo bello lungo.
Al momento, dunque, non ci sono novità in questo senso per i dipendenti che si occupano delle pratiche del fuori cratere, è questa la specificità dell’Utr gorianese, mentre ce ne sono sul fronte dei rinnovi per il 2018. È positivo su questo punto Marganelli perché nella legge di bilancio sembrano esserci margini di rinnovo dei contratti che avverranno a giorni salvando, si intuisce, l’attività dell’ufficio.
Oggi, comunque, si riunirà il tavolo di coordinamento a Fossa nel quale si spera di trovare risposte certe al dilemma stipendi.
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