Da lunedì prossimo si torna a tavola, con la solita minestra e i soliti stratagemmi per evitare una gara europea: le mense scolastiche sono “salve” come da quattro anni a questa parte, grazie all’ennesimo affidamento diretto e all’ennesima gara sotto soglia, quella che la concorrenza e il mercato proprio no.
Il Comune di Sulmona con determina dirigenziale ha infatti provveduto a fare un affidamento diretto da 40mila euro per l’acquisto di 8.988 pasti che, secondo le previsioni, dovrebbero coprire il servizio fino al 31 gennaio. Entro questa data, poi, sarà predisposta una procedura aperta sempre sotto soglia da circa 200mila euro per altri 42mila pasti che dovrebbero traghettare gli studenti delle scuole sulmonesi fino a giugno e quindi fino alla chiusura dell’anno scolastico.
Poi si vedrà o meglio si vedrà prima, perché la giunta ha dato mandato di preparare questa volta, entro febbraio, una gara europea, di quelle vere che non si fanno dal 2010, gara che in teoria dovrebbe consentire a partire dal prossimo anno scolastico di partire con un servizio affidato a norma di legge.
Un raggio di legalità che si attende da quattro anni, da quando cioè, a dicembre del 2014, è scaduta la gara europea e si è proceduto a suon di rinnovi, affidamenti diretti, gare sotto soglia a cui nessuno, se non l’attuale gestore, ha interesse a partecipare dato lo sforzo di investimento che il servizio richiede (per cui non vale la pena di fare con appalti a tre mesi).
Da ieri e fino a lunedì, intanto, si potranno sedere a tavola per mangiare a mensa solo gli alunni delle materne, per i quali dopo l’interruzione del servizio il 19 dicembre scorso, era stata fatta una proroga apposita da 13mila euro per coprire il servizio in questi giorni. Tutti gli altri andranno avanti a panini, in attesa che torni la tavola imbandita.
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