“Questa notte ho subito un furto con scasso al mio laboratorio, grazie befani, bel regalo”. Così Giuseppe Sebastian Gatti denunciava il furto subito a danno del suo laboratorio di orologeria su Facebook, con tanto di foto a testimoniare l’accaduto. “Eppure lo sanno che io vivo di questo lavoro, grazie ai ladri, non si fa così, non ho più niente. Chi avesse notizie mi aiuti e si rivolga ai carabinieri”.
Al Signor Gatti non hanno rubato solo i ferri del suo mestiere, ma hanno portato via un sogno. La notte tra il 6 ed il 7 gennaio, infatti, alcuni malviventi si sono introdotti nel suo laboratorio dell’orologeria Gatti di corso Ovidio mettendo a soqquadro il locale e portando via ricambi da orologeria, appartenenti al nonno e al padre di Giuseppe, databili tra il 1700 ed il 1950. Non roba comune, insomma.
Sul posto sono subito intervenuti i militari di Sulmona che hanno provveduto a fare tutti i rilievi del caso. Da una prima ricostruzione dei fatti, i ladri sarebbero entrati dalla porta d’ingresso tagliando anche i fili legati sia all’allarme che alle telecamere sottraendo al laboratorio circa mille pezzi di ricambio di valore economico da quantificare, inestimabile a livello affettivo. “Avete ucciso un mio sogno divenuto realtà e il mio sostentamento”.
Intanto è partita una campagna di solidarietà a favore della orologeria per recuperare il necessario a continuare l’attività, per questo è possibile fare un versamento e ricostruire il sogno spezzato.
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