Ama il prossimo tuo come te stesso.
Amalo quando hai fretta e lui blocca la fila al supermercato, perché ha dimenticato di pesare la frutta o quando calpesti in strada le feci del suo cane. Amalo quando non ti rende quello che ti deve e poi condivide sui social le foto della sua ennesima vacanza.
Ama il prossimo tuo, quando ti critica alle spalle e ti sorride davanti, quando ti giudica senza provare a capirti, quando sottolinea i tuoi errori e minimizza i propri.
Amalo quando è più bello, più intelligente e più bravo di te, quando ti racconta per ore i dettagli del suo ultimo successo.
Ama il prossimo tuo, anche se è povero e viene dal mare, anche se da qualche parte hai letto che non è vero che scappa dalla guerra e dalla fame.
Amalo se è troppo ricco e tutti fanno a gara per stargli accanto. Ama il prossimo tuo come te stesso, anche se torna in città solo per votare e ha completamente dimenticato il dialetto e i posti dove era bello stare.
Amalo se è un un misogino, un omofobo, un bestemmiatore, un sessista o un razzista.
Ama il prossimo tuo, anche se ti umilia e ti offende, se tossisce senza mettere la mano davanti alla bocca, se ha un vestito identico al tuo, ma a lui sta molto meglio.
Amalo anche se lo hai visto frugarsi nel naso, mentre era fermo in attesa al semaforo rosso, amalo pure se ti è sembrato che poi si portasse il dito in bocca.
Ama il prossimo tuo come te stesso, quando sbraita e impreca, quando crede di averti in pugno, quando ti umilia, gioisce delle tue lacrime e costruisce muri, contro i quali probabilmente ti schianterai.
Amalo quando ti inganna, ti deruba e ti sfrutta.
Ama il prossimo tuo, anche quando ha l’alito cattivo, quando è un concorrente sleale, quando ha la mano sudata, l’ascella pezzata e le sopracciglia ad ali di gabbiano.
Ama il prossimo tuo sempre: porgi l’altra guancia, l’altra natica, l’altro cuore. Dai sempre un’altra possibilità e poi un’altra ancora: fa’ che non sia mai davvero l’ultima.
Ama il prossimo tuo come te stesso, ma mai più di te stesso.
Ama te stesso come fai con gli altri: sii magnanimo e tollerante, perdonati, chiudi un occhio, credi alle storie che ti racconti, premiati, sorriditi, fatti i complimenti.
Dittelo che, comunque sia andata, hai fatto del tuo meglio, che stai bene vestito così, che gli anni non hanno scalfito il tuo spirito, che la prossima volta sarà quella giusta.
Premiati ogni tanto: fatti una torta, dedicati un brindisi, organizzati una festa a sorpresa, portati al cinema.
Sii fiero di te.
Impara a dire “No”, “Basta”, “Mai più”, quando è quello che pensi. Impara a dirlo anche al prossimo tuo, non solo a te stesso.
Ama te stesso a tal punto da non permettere al prossimo tuo di ingannarti, sfruttarti, scansarti, umiliarti o disprezzarti.
Ama te stesso e sarai in grado di amare e farti amare dal prossimo tuo…come fa con se stesso.
gRaffa
Raffaella Di Girolamo
Brava,ma non pensi che ci sia contraddizione tra amare comunque e poi non permettere a nessuno di umilianti e metterti i piedi sulla testa?
Cara Patrizia, io credo che molte persone non si accorgano di come feriscono chi hanno intorno. È questione di diversa sensibilità, di poco tempo e propensione per pensare a certe cose.
E allora amiamole, ma neanche un grammo in più di quanto amiamo noi stessi e, se ci amiamo davvero, non permetteremo a nessuno di umiliarci o metterci i piedi in testa.
Ci proveranno, perché il mondo va così, ma non ci riusciranno.
Mi rendo conto di quanto sia più facile scriverlo che farlo, ma non può essere altrimenti.