L’hanno definita un’anteprima europea, ma in realtà il chocolate days che si svolgerà a Sulmona dal 5 al 7 gennaio è solo una delle 28 tappe nazionali di quest’anno, tra l’altro in contemporanea con Caserta. La formula è stata inoltre già sperimentata due anni fa a Roccaraso (oltre che a Teramo e in altri paesi d’Abruzzo) e consiste, nei fatti, in una sorta di mini-fiera del cioccolato, dove gli espositori pagano per attrezzare uno dei 25 gazebo che saranno allestiti e a cui si aggiunge, unica postazione non commerciale, la Ciokofabbrica: una fabbrica itinerante, cioè, dove sarà possibile, a fini anche didattici per le scuole, capire e sperimentare come si fa il cioccolato e le sue diverse lavorazioni.
L’evento è stato presentato questa mattina in una conferenza stampa a cui hanno partecipato gli organizzatori (il Movimento del turismo del cioccolato e delle eccellenze italiane) e il vice sindaco Mariella Iommi, la quale non è stata in grado di specificare se la manifestazione, inserita nel cartellone degli eventi natalizi, sia stata esentata dalla Tosap pur essendo un’operazione squisitamente (è il caso di dirlo) commerciale. Così tocca andare a rivedere la delibera di affidamento dell’evento (firmata anche dalla stessa Iommi) per scoprire che l’organizzazione è stata esonerata non solo dalla Tosap (cioè dall’occupazione di suolo pubblico), ma anche dal pagamento degli allacci della corrente elettrica. Insomma un mercato gratis per gli organizzatori che il loro ritorno ce l’hanno con l’affitto delle postazioni (non è dato sapere a quale prezzo).
Poco male, certo, si tratta pur sempre di qualcosa che si muove in una città senza eventi; solo che in questa vetrina di specialità i produttori sulmonesi, nonostante questa sia la patria dei confetti, non ci sono per niente. In realtà neanche abruzzesi, se si esclude un birrificio di Chieti che fa la birra al cioccolato.
L’organizzatore, Paolo Recchia, vice presidente del Movimento, dice di aver invitato i confettifici, ma che nessuno di loro ha aderito. In verità, però, le due maggiori case della città, la Pelino e la Di Carlo, non sono state neanche contattate.
Ad essere i più arrabbiati, però, sono i commercianti del centro storico che, come accaduto a Ferragosto, si ritroveranno le vetrine oscurate in un periodo di agognato shopping e il centro storico “sequestrato”, senza essere stati neanche avvisati.
L’organizzazione dell’evento, infatti, prevede già a partire da domani mattina alle 9:30 e fino alla mezzanotte del 7, la chiusura integrale (con accesso vietato anche ai residenti e ai portatori di handicap) di piazza XX settembre, della parte di corso Ovidio che da piazza Tresca arriva a piazza del Carmine, di via Gramsci e di via Pansa fino al ponte Capograssi.
Chissà se l’amarezza di tanti possa essere compensata dalla bontà del cioccolato che sarà presentato sulle bancarelle in tutte le sue salse: saranno 15 infatti i produttori provenienti da tutta Italia a vendere i loro prodotti sul corso della città tra le più “belle d’inverno” come dice Skyscanner: una location non da poco… “a ‘sto prezzo” poi.
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