Il destino del territorio peligno continua ad accusare colpi ed ipotesi di ulteriori mannaie dietro l’angolo.
Ad alzare la voce è il Comitato Mdp Sulmona – Valle Peligna che contro le previsioni di ulteriori spoliazioni, ultima quella della chiusura annunciata e poi smentita del punto nascita, chiama all’appello tutti i sindaci del territorio affinché prendano congiuntamente posizione contro quanto si sta decidendo a L’Aquila.
“La Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila -sottolineano dal comitato – continua a penalizzare le aree interne già ampiamente colpite dal Piano di riordino Regionale a firma D’Alfonso”.
Sulla delibera del 30 novembre 2017 spiegano “il Direttore generale Tordera chiude il punto nascita di Sulmona, chiude gli ospedali di comunità, chiude il punto prelievi di Pratola Peligna e ipotizza concentrazione di personale a L’Aquila e Avezzano, proseguendo nella politica di spoliazione di quel che resta di Sulmona” e aggiungono “dopo avere speso cifre ingenti e un contratto di locazione con privati che prevede opzione di acquisto dell’immobile, chiude la Rems di Barete ove lavorano più di venti operatori”.
Uno scenario raccapricciante se si aggiunge poi la chiusura del Csm, il Centro di salute mentale e del centro diurno, per assenza dei requisiti di legge dopo avere provveduto a contratti di locazione con privati, “risulta chiaro un progetto di smantellamento della sanità pubblica nelle aree interne e l’espulsione di Sulmona dalla Asl Avezzano-L’Aquila”. Il Comitato non ci sta alla forbice famelica ad unica direzione e conclude “Gli sprechi della sanità aquilana non possono essere pagati solo dalla Valle Peligna e dall’Alto Sangro, aree la cui popolazione è composta prevalentemente da anziani, bisognosi di cure a breve distanza”
A.S.
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