Consiglio per il 12 gennaio, Fi, battaglia “il Via nazionale è scaduto”

Una capigruppo molto accesa e combattuta quella che ha visto una parte della maggioranza, Sulmona al centro e Dem, contrapporsi alla minoranza che invocava un confronto pubblico sulla questione Snam.  Alla fine, spiega Elisabetta Bianchi,  il consiglio comunale è stato stabilito per il 12 gennaio 2018 anche se l’opposizione aveva chiesto tempi più stretti.

Una frattura tra le due parti, rimarca la consigliera Fi, contro consiglieri che chiarivano di voler aspettare il ritorno del sindaco o comunque di convocare un’assemblea in sua presenza e aspettare maggiori informazioni dopo il 10 gennaio giorno dell’incontro con Gentiloni. Un confronto lungo, questa mattina, che ha visto Fabio Ranalli ribadire la necessità di un’assise pubblica alla maggioranza altrimenti di motivarne pubblicamente i perchè di una mancata convocazione.  Un ritorno quello del sindaco che resta con un grosso punto interrogativo, sottolinea la Bianchi che ha ribadito “trovo assurdo voler bloccare le attività del consiglio comunale sui desiderata della Casini, la tutela dell’ente prima di tutto”.

Una capigruppo agognata che aveva bisogno di mettere dei punti fermi e decidere il da farsi, perché di tempo se ne è perso tanto e aspettarne altro, non conoscendo il ritorno della fascia, non è un buon proposito “per una città impiccata ad attendere le determinazioni del sindaco dimissionario”. Intanto il consigliere Angelo Amori convocherà a breve la commissione Ambiente per le determinazioni, “atti amministrativi, sono quelli che ci vogliono ora, per contrastare la decisione sciagurata del governo” sottolineano dall’opposizione.

La consigliera Salvati dalla sua specifica che “alla fine è stato trovato un punto di incontro, gli intenti e le ragioni del territorio sono comuni, la nostra era la volontà di aspettare l’incontro con Gentiloni del 10 gennaio e decidere come procedere insieme”, la Salvati ha poi ribadito la necessità degli studi a riguardo e  seguire tutti percorsi per la tutela del territorio, sulla questione centrale la contrarietà è chiara,  manifestata già in epoca Ranalli, sottolinea.

Nel frattempo questa mattina Forza Italia  ricostruiva tutto l’iter con il suo deputato Di Stefano che ha definito grosso errore l’azione intrapresa dal primo cittadino, invitando all’unione di intenti. La Pelino pronta all’incontro da Gentiloni e Boschi, con presidente D’Alfonso e sindaco Casini al seguito per contrastare la delibera dello scorso 22 dicembre.

Fi si domanda il perchè il governatore non abbia partecipato all’incontro di quel 22 dicembre e punta il dito sull’intero percorso postulando poi come il via nazionale alla centrale datato 2011 sarebbe scaduto, perché  il decreto ministeriale ha durata cinque anni e dunque andrebbe rifatto. L’Aia Autorizzazione integrata Ambientale per la centrale di spinta è di competenza della Regione e non ne esiste un’altra, andrebbe eventualmente rilasciata dalla Regione stessa. Questo un punto su cui fondare la battaglia, in ragione, ribadiscono, di un territorio che questa centrale non vuole.

Anna Spinosa

 

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