Vandalismo sul presepe, un colpo alla “rivoluzione”

La “rivoluzione del pastorello”, come la chiama Giorgia Meloni, è andata male a Pratola Peligna dove ieri notte il presepe allestito sul sagrato del santuario della Madonna della Libera (chiuso per il terremoto) è stato danneggiato.
Il bambinello “rapito” e le braccia della madonnina asportate con precisione chirurgica, anche se, in fondo, l’opera è in cartone. Per buona pace della Meloni, però, il gesto non sembra avere una motivazione a sfondo religioso, né identitario. Nessun attentato alla cristianità, insomma, piuttosto all’intelligenza. Perché con molta probabilità si è trattato di un semplice, anche se antipatico, atto vandalico.
La sindaca di Pratola Antonella Di Nino, però, non l’ha presa proprio bene: “Un livello di delinquenza e intolleranza che lascia senza parole. Mi auguro che i responsabili vengano individuati molto presto – ha commentato -. Questo gesto inspiegabile ci colpisce davvero nel profondo, perché è diretto anche verso quei tanti volontari che hanno realizzato il presepe sul sagrato del santuario per non privare la comunità pratolana delle sue tradizioni nonostante la chiusura del santuario stesso. Un motivo in più che ci spingerà a fare in modo che uno dei nostri luoghi più belli riapra nel più breve tempo possibile”.
E insomma oscurato il miracolo della Natività, chissà che non veda la luce quello della ricostruzione.

1 Commento su "Vandalismo sul presepe, un colpo alla “rivoluzione”"

  1. Durante le festività natalizie, mi sono recato a Pratola da amici. In piazza e specie lungo il corso c’era tanta gente. Un pienone complice le belle giornate di sole ed il clima festoso. Molti giovani ed anche molti cani di ogni specie e razza, liberi di fare i loro bisognini ‘ndo’ coio coio. Sul sagrato della chiesa il presepe in arte povera,messo là a ricordarci la nascita di Gesù redentore del mondo. Difatti la chiesa è chiusa per lesioni da terremoto ed è il secondo Natale che resta sbarrata. I nostri avi ce la consegnarono bella ed artisticamente decorata. Povera gente che si privava del necessario per la gloria di Cristo e della Madonna. Ora in piena civiltà dei consumi, non si è capaci nemmeno di mettere due pezze al “fabbricato” con qualche crepa. Quello che però mi ha impressionato negativamente che a fronte di tanta gente che frequentava piazza e corso, non c’era nemmeno l’ombra di un vigile o di un carabiniere,per intervenire per un qualche motivo di disordine. Poi ci meravigliamo e ci sdegniamo ex post, se danneggiano il presepe. Nonostante tutti i casini che succedono, siamo ancora ottimisti e lasciamo il presepe “en plein air”, del tutto incustodito. Però poi ci sdegniamo se asportano il Bambinello e danneggiano le statue.(Chiederanno per caso un riscatto?)

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